Senigallia

La triste storia della risonanza magnetica: i primi problemi risalgono al 2010, forse dopo 8 anni…

Dopo sette anni la situazione dell'ospedale di Senigallia è peggiorata e a nulla sono valsi gli interventi sulla stampa. Ecco perché il comitato si è rivolto a Striscia la Notizia

Chiara Squaglia, inviata a Senigallia per il tg satirico Striscia la Notizia
Chiara Squaglia, inviata a Senigallia per il tg satirico Striscia la Notizia

SENIGALLIA – Dopo il servizio di Striscia la Notizia sulla situazione dell’ospedale cittadino, arriva una ricostruzione cronologica che il comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia rende nota per far chiarezza sui tempi davvero impensabili che hanno portato a chiamare la redazione del tg satirico di Canale 5.

«Questa la triste storia della risonanza magnetica a Senigallia – scrive Silvano Cingolani Frulla, uno dei componenti del Comitato – che inizia a gennaio 2010, con le prime richieste di sostituzione». A fine 2012 si rende disponibile una risonanza da 1.5 Tesla, una macchina di nuova generazione che viene destinata però a Fabriano dove già operava una della stessa potenza, mentre quella a Senigallia era da 0.35 Tesla, di vecchia generazione.

Quasi due anni dopo, a novembre 2014, ne viene finalmente acquistata una da 1.5 T per Senigallia «senza che nessun rappresentante di Senigallia fosse presente nella commissione giudicante. Viene approvato comunque l’acquisto della macchina e i lavori murari da eseguire, ma dopo la pubblicazione dei progetti della ditta vincitrice, siamo già nel 2015, ci si rende conto che una macchina di nuova generazione, emettendo un numero maggiore di onde elettromagnetiche, necessitava di un maggiore spazio di contenimento, quindi un ampliamento dei locali e che pertanto si rendeva necessaria per la ditta vincitrice una variazione economica alla voce “lavori murari”». Inizia così un contenzioso legale con l’Asur e nel frattempo fioccano le polemiche per ritardi su ritardi che hanno reso la situazione inaccettabile. Ora, nel 2017, la nuova risonanza, che ormai tanto nuova non è, è ancora ferma ai nastri di partenza mentre la vecchia è stata smantellata, i locali non sono stati ampliati come necessario e i pazienti devono viaggiare presso altre strutture regionali, per lo più a Jesi o Fabriano, per non andare fuori delle Marche.

logo del comitato cittadino a difesa dell'ospedale di Senigallia
logo del comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia

«A questo punto, dopo questa telenovela che sarebbe tutta da ridere se non fosse che invece è realmente tragica, a noi cittadini sorge spontanea una domanda – continuano dal Comitato: perché al momento dell’aggiudicazione di gara non è stato consultato nessun esponente sanitario senigalliese che confermasse la regolarità dei locali oggetto della installazione del nuovo macchinario? E perché pur essendo a conoscenza dell’errore nessuno vi ha posto rimedio? Anche questa mossa rientra nel piano strategico del declassamento dell’ospedale di Senigallia con la politica del “carciofo”, una foglia alla volta cioè un servizio alla volta? Ora la promessa è che l’installazione della nuova risonanza magnetica si avrà per gennaio o febbraio 2018 e noi vigileremo. Ovviamente».

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