Senigallia

L’8 marzo è giornata di mobilitazione per i diritti delle lavoratrici: striscione anche a Senigallia con “Eurostop”

L'Europa dei vincoli legittima il licenziamento di una donna in gravidanza, un attacco ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici

Lo striscione a Senigallia affisso da Eurostop Marche per l'8 marzo
Lo striscione a Senigallia affisso da Eurostop Marche per l'8 marzo

SENIGALLIA – Proprio nella giornata dell’8 marzo, della festa della donna, si è svolta un’azione dimostrativa e comunicativa davanti ai centri per l’infanzia delle Marche, Senigallia compresa. Azione volta a fare luce su un episodio giudicato gravissimo dagli organizzatori della manifestazione, gli attivisti della Piattaforma Sociale Eurostop Marche.

«Il 22 febbraio 2018 la Corte di Giustizia Europea ha legittimato il licenziamento di una donna in stato di gravidanza nell’ambito di una procedura di licenziamento collettivo, sdoganando così la possibilità per gli stati membri dell’Ue di introdurre leggi nazionali che permettono alle aziende il licenziamento in stato di gravidanza per non meglio specificati motivi tecnico-organizzativi».

Il problema nel problema è che la notizia è passata in sordina, specialmente in Italia dove si era alle prese con gli ultimi dieci giorni di campagna elettorale. E per gli attivisti è stata una volontà esplicita di mantenere nascosta la vicenda.

Vicenda che invece «mostra il vero volto dell’Unione Europea e le sue priorità: la difesa degli interessi delle imprese e del profitto a tutti i costi, a scapito degli interessi della classe lavoratrice che si vede smantellare a suon di riforme i diritti e le tutele conquistati duramente in passato. Non è una novità: negli ultimi anni in italia abbiamo assistito alla distruzione del welfare pubblico da parte dei governi complici alle direttive europee, allo smantellamento dei diritti del mondo del lavoro, come l’abolizione dell’art. 18 ed il contratto a tempo indeterminato a fronte di una crescente precarizzazione del mondo del lavoro e delle condizioni di vita».

In questo contesto, le lavoratrici sono oggi sempre più ricattabili, come sottolineato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil delle Marche: alla mancata assistenza si somma poi la difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro, creando così una generazioni di lavoratrici ricattabili, precarie e con differenze anche nello stipendio fino al 20%.

«Per questo noi di Piattaforma Sociale Eurostop Marche – spiega il referente senigalliese Michele Casavecchia – continuiamo a sostenere la necessità di una rottura netta con questo progetto politico di sfruttamento portato avanti dall’Ue e dai governi complici e appoggiamo lo sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori in questa giornata di lotta!»

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