Senigallia

Indagini sull’alluvione, la risposta di Mangialardi

La Procura ha prorogato le indagini relative ai tragici fatti dell'alluvione che nel 3 maggio 2014 ha messo in ginocchio la spiaggia di velluto. Il sindaco si difende: "Nessun avviso di garanzia ricevuto"

Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia

SENIGALLIA – Sarebbero undici gli indagati per i fatti tragici avvenuti lo scorso 3 maggio 2014 a seguito dell’alluvione. I nomi sono stati rivelati attraverso il documento che annuncia, ai diretti interessati, la proroga delle indagini: il termine è fissato per il 28 febbraio 2018. Numerosi i reati contestati, tra cui quello di omicidio colposo.

Queste le parole del sindaco di Senigallia e presidente dell’Anci Marche, Maurizio Mangialardi, circa le notizie apparse oggi sulla stampa riguardanti il suo inserimento tra gli indagati per i fatti concernenti l’alluvione del 2014.

«A oggi non ho ricevuto nessuna notifica in merito all’inserimento del mio nome in seno all’elenco degli indagati per quanto concerne la tragica alluvione che, nel 2014, colpì Senigallia. Rimango pertanto sorpreso e amareggiato dagli articoli apparsi questa mattina su tutta la stampa regionale, degno epilogo di quello stillicidio di illazioni che va avanti ormai da mesi, mai confortato da atti ufficiali. Mi chiedo come ciò sia potuto accadere e auspico che chi di dovere possa far luce in merito a questa vera e propria violazione delle tutele previste dal nostro ordinamento giuridico. D’altra parte, è bene non perdere di vista quello che, secondo quanto apprendo sempre dalla stampa, è l’unico vero nuovo elemento, ovvero la proroga delle indagini fino a febbraio 2018. Sono tranquillo e spero che questi ulteriori sei mesi, che si vanno a sommare ai 1209 giorni di indagini già trascorsi, possano contribuire ad accertare la verità dei fatti. Verità che, ne sono convinto, coincide con la totale estraneità alle contestazioni mosse al Comune di Senigallia. Ho la consapevolezza, infatti, di aver sempre agito, prima, durante e dopo quei terribili frangenti, a fianco dei miei concittadini, con grande tempestività, estremo impegno e profondo senso di responsabilità. Qualora la Procura ritenga di formulare delle ipotesi d’accusa nei confronti dell’Amministrazione comunale, sono pronto a fornire davanti al giudice tutti i chiarimenti che riguardano il suo operato, nell’ambito di un’indagine che parte dal 2008 e che coinvolge complessivamente tre enti, varie amministrazioni succedutesi nel corso degli anni, e altre dieci persone. In ogni caso, qualsiasi saranno i prossimi sviluppi, continuerò a lavorare come sindaco, con la massima lucidità e la consueta dedizione, rispondendo come sempre alla mia coscienza e all’interesse dei cittadini di Senigallia».

A schierarsi con Mangialardi, il consigliere regionale Fabrizio Volpini. «Sono stato a fianco del Sindaco Mangialardi, gomito a gomito, di giorno e anche di notte, quasi ininterrottamente nelle ore e nei giorni successivi alla drammatica alluvione del 3 maggio, ho condiviso le sue ansie, preoccupazioni, le sue lacrime ma anche l’enorme impegno e lavoro che ha svolto durante la fase dell’emergenza. Che dire? il lavoro dei magistrati va rispettato sempre, aspettiamo con fiducia gli sviluppi dell’intera vicenda. Per il resto vicinanza e solidarietà a Maurizio».

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