Senigallia

Le disuguaglianze sociali protagoniste dell’ultima opera del writer Blu

Nel murale realizzato a Roma, ricchi e poveri cadono in due vasche diverse: un forte messaggio, l'ennesimo, sulla società moderna. L’artista di origini senigalliesi, ma da anni in giro per il mondo, aveva anche nell’estate scorsa realizzato un’altra opera sempre nella capitale

L'opera "Càpita" dell'artista e writer senigalliese Blu (particolare)
L'opera "Càpita" dell'artista e writer senigalliese Blu (particolare)

SENIGALLIA – Le disuguaglianze sociali, ricchezza e povertà in primis, sono al centro della nuova opera del writer di fama mondiale Blu. La sede del nuovo murale è ancora una volta Roma: nel quartiere Rebibbia, infatti, l’artista senigalliese ha dipinto un’opera emblematica, forte, che divide il mondo in due vasche: quella per i pochi facoltosi e quella per i tanti poveri che l’affollano.

L’opera, dal titolo “Càpita”, è stata terminata pochi giorni fa e ha già suscitato un enorme apprezzamento, proprio perché lancia un forte messaggio sociale, pur senza usare parole.

Da alti e colorati scivoli, come in un parco divertimenti, le persone cadono in due vasche, nettamente distinte: una sovraffollata, con l’acqua sporca e piena di rifiuti, dove gli sfortunati faticano a stare a galla mentre le forze dell’ordine evitano a colpi di manganello e forconi che le persone escano; nell’altra, dove vi confluisce solo uno scivolo color oro, vi sono pochi grassocci e facoltosi individui, con tutti i comfort. Il solco di una società – quella moderna – su cui si amplia la differenza tra i pochi che hanno tanto e i tanti che hanno poco o nulla.

L'opera "Càpita" dell'artista e writer senigalliese Blu
L’opera “Càpita” dell’artista e writer senigalliese Blu

L’artista di origini senigalliesi, ma da anni in giro per il mondo, aveva anche nell’estate scorsa realizzato un’altra opera sempre nella capitale: sulla facciata dell’ex questura del Quarticciolo, in piazza del Quarticciolo, zona Roma est, erano comparsi in circa sei mesi la Venere di Milo con oggetti griffati e barboncino e il David di Michelangelo, panciuto e dotato di scarpe e orologio d’oro, mentre si scatta un selfie.

Opere di Blu figurano e colorano diversi palazzi nelle città d’Italia (Roma, Milano, Catania, Ancona, Bari, Cagliari, Lecce e tante altre) e di tutto il mondo: Stati Uniti, Slovenia, Germania, Spagna, Marocco, Argentina, Bolivia, Cile, Grecia, Francia, Norvegia, Polonia e Austria.

L'opera del writer Blu sulle ex Colonie Enel di Senigallia, prima della demolizione
L’opera del writer Blu sulle ex Colonie Enel di Senigallia, prima della demolizione

Tornando nelle Marche, oltre a Jesi e al silo al porto di Ancona che verrà però distrutto con il nuovo Piano regolatore portuale per ampliare la parte dedicata al commercio, Blu aveva realizzato anche a Senigallia un’opera, quella sul palazzo delle ex colonie Enel sul lungomare Da Vinci quando ospitavano il centro sociale Mezza Canaja, poi abbattute nonostante l’interesse storico per l’edificio per lasciare spazio a un’area ora completamente abbandonata.

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