Senigallia

Senigallia: l’ispettore di Polizia nega ogni accusa. Il legale: «Estraneo ai fatti contestati»

Tramite il legale Federica Guarrella, il funzionario del Commissariato si è dichiarato lontano da tutti gli addebiti mossi nei suoi confronti. Al momento è sospeso per otto mesi ma non interdetto dai pubblici uffici

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SENIGALLIA – Nega ogni contestazione l’ispettore del Commissariato di pubblica sicurezza di Senigallia indagato per corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico della Polizia. L’uomo, 54enne, è da tempo al centro delle indagini della Squadra Mobile di Ancona, dirette da Carlo Pinto e coordinate dai pm Valentina Bavai e Paolo Gubinelli: l’accusa è che abbia effettuato vari accessi al sistema informatico e al database della Polizia lungo un arco di circa 12 mesi per avere informazioni sensibili su alcune persone che avrebbe poi passato a un’agenzia investigativa privata dell’Emilia Romagna.

Troppi accessi – da questa anomalia sono scattati i controlli interni alla Polizia – finalizzati secondo l’accusa che hanno formulato i pm alla cessione di informazioni importanti e dati sensibili dietro un compenso. L’indagato però nega con forza tramite il suo legale l’aver percepito soldi dalla vicenda. L’uomo, sospeso dal lavoro per otto mesi, è difeso dall’avvocato Federica Guarrella la quale, tra l’altro, smentisce la notizia dell’interdizione dai pubblici uffici.

«Il mio assistito afferma di non aver preso mai soldi dall’agenzia investigativa e si dichiara estraneo ai fatti che gli vengono contestati. Dobbiamo verificare – spiega l’avv. Guarrella – se vi siano stati contatti con l’agenzia privata ma non mi sembra vi siano atti evidenti. Non è stato interdetto dai pubblici uffici ma sospeso per otto mesi» da ispettore di polizia: «l’interdizione arriva a seguito di una sentenza definitiva, noi siamo ora nell’ambito di un provvedimento cautelare», firmato dal gip del Tribunale di Ancona Carlo Cimini.

Al momento al 54enne sono stati ritirati distintivo della polizia e pistola di ordinanza: gli sono stati anche sequestrati pc, dispositivi usb e cellulare per cercare eventuali tracce dei contatti con l’agenzia modenese.

L’ordinanza di sequestro non riguarda l’indagine parallela per truffa e falso, che al momento non ha portato ad alcun esito: si tratta di un filone a parte con cui si cerca di fare luce su incidenti e altri episodi per accertare se vi fosse o meno un accordo con un carrozziere di Montemarciano finalizzato alla truffa alle assicurazioni. «Di questa indagine non abbiamo ancora alcun documento, non abbiamo l’accesso agli atti e non so ancora dire nulla. L’ordinanza riguarda le altre contestazioni per cui ci sarà l’interrogatorio».

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