Senigallia

Castelleone, i servizi sociali e i cittadini intervengono per il 30enne a rischio sfratto

Problemi di natura familiare, sociale ed economica del giovane fanno da sfondo a una vicenda che ha smosso l'intero paese della Valmisa

La chiesa del SS. Crocefisso o di San Francesco di Paola e a fianco il municipio di Castelleone di Suasa
La chiesa del SS. Crocefisso o di San Francesco di Paola e a fianco il municipio di Castelleone di Suasa

CASTELLEONE DI SUASA – Continua a far discutere la vicenda del giovane castelleonese visto dormire su una panchina di notte, al freddo. La situazione per il ragazzo è molto complicata sia nei rapporti familiari, sia negli aspetti economici e va avanti da tempo, seguita anche dai servizi sociali; spesso però viene dibattuta in paese e sui social network con troppa superficialità o senza conoscere a fondo tutti gli aspetti.

Il ragazzo di Castelleone di Suasa, dopo un passato difficile con un lutto e un’adozione, ha avuto diversi problemi a volte sfogati con l’alcol e altre volte con la violenza: situazioni con forti ricadute nei rapporti familiari e sociali, per cui il 30enne si era allontanato da Castelleone.

Dopo aver trovato lavoro e un alloggio in affitto a Torrette di Fano, il giovane si è trovato nuovamente in difficoltà per problemi disciplinari ed economici, tanto da essere a rischio sfratto entro la fine di febbraio: da qui la scelta di tornare in paese dove è stato ospitato da alcuni amici e conoscenti.

Di recente è stato visto di notte su una panchina – anche se non è stato ancora accertato da quanto vi fosse né il motivo – e perciò sono tornati a interessarsi di lui i servizi sociali: già tempo fa, come conferma il sindaco Carlo Manfredi, gli era stato proposto un percorso di riabilitazione che poteva portarlo poi al sussidio sociale e a un alloggio popolare. Percorso però mai portato a termine.

Purtroppo la vicenda non si è ancora risolta: tanti castelleonesi, sia di persona, sia sui canali social, hanno iniziato a parlare della vicenda senza avere una reale conoscenza dei vari aspetti in gioco, arrivando però ad accusare amministrazione e servizi sociali di non fare abbastanza per risolverla definitivamente. Nel frattempo qualcuno si è adoperato per ospitarlo la notte o per fornirgli cibo o altri servizi: di certo bei gesti che scaldano il cuore – e non solo – in attesa che formalmente e istituzionalmente si trovi una soluzione il più duratura possibile.

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