Senigallia

Da Benevento arriva a Ostra la mostra di Antonio Volpone: oltre la flagellazione per sondare l’anima

L'artista esporrà 30 fotografie che non parlano tanto del gesto di battersi il petto per devozione quanto della ricerca di sé, scavando sotto la superficie

La locandina della mostra a Ostra di fotografie di Antonio Volpone
La locandina della mostra a Ostra di fotografie di Antonio Volpone

OSTRA – Dal Sannio alla Valmisa, da Benevento a Ostra per un legame che parla – attraverso la fotografia – di tradizioni, di riti religiosi, di devozione che scava nel corpo per sondare l’anima. Sono questi infatti gli elementi che saranno “visibili” nella Sala delle Lance, dove verranno esposti gli scatti fotografici di Antonio Volpone riuniti in una mostra dal titolo “De Sanguine”.

Venerdì 8 dicembre ci sarà l’inaugurazione dell’esposizione di fotografie promossa grazie al Movimento Artistico Introvisione, associazione da diversi anni attiva sul territorio ostrense e senigalliese con numerose iniziative culturali. Rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2018.

Antonio Volpone
Antonio Volpone

Gli elementi religiosi, gli aspetti storici e sociali della ritualità del paese di Guardia Sanframondi, nella regione sannita, sono al centro della mostra ma soprattutto del percorso di formazione artistica di Antonio Volpone. L’artista, classe 1965, grazie ai suoi scatti fotografici si avvicina a quel sentiero che cerca di valorizzare l’uomo e le sue espressioni culturali, artistiche e spirituali.

«De Sanguine è una mostra che – spiega l’artista – attraverso la tecnica dello scatto sfocato, non parla tanto del rito religioso della flagellazione, dei battenti di Guardia Sanframondi che si feriscono fino a sanguinare appunto, quanto di quella ricerca del sé interiore. Una profonda analisi dell’animo umano che solo superficialmente è rappresentata da una ferita, quasi una finestra per l’interno».

Un antico rito: i riti settennali, tipici delle società guerriere – sono derivati secondo alcuni da riti pagani pre-cristiani, secondo altri da riti medioevali – si svolgono l’ultima decade del mese di agosto con processioni nel borgo e rappresentazioni sacre tra cui l’antico rito di flagellazione: i penitenti (o battenti) in saio bianco e cappuccio, tengono in mano una croce e con l’altra si percuotono il petto fino a farlo sanguinare con una spugna piena di aghi bagnata di vino o di aceto. Un rito in devozione della madonna che si perde nel ‘400: dall’8 dicembre rivivrà nei circa 30 scatti che verranno presentati a Ostra grazie “all’intercessione” dell’amico dal 1990 Enzo Carli e al Movimento Artistico Introvisione.

La mostra si completa con due opere di Giuseppe Leone, artista dell’Accademia di Belle arti di Napoli che presenterà due lavori pittorici sulle fotografie di Antonio Volpone e con un fine benefico: l’artista beneventano devolverà il ricavato a due associazioni che organizzano corsi di fotografia per disabili.

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