Senigallia

Andy K Leland: un viaggio introspettivo fatto di genuinità ed emozioni

L'artista senigalliese racconta un viaggio molto particolare fatto di emozioni, sensazioni e musica durante il quale si mette completamente a nudo

Andy K Leland
Andy K Leland

SENIGALLIA Andrea Marcellini è un musicista senigalliese di 35 anni che decide di mettersi a nudo vestendo i panni di Andy K Leland, un alter ego attraverso il quale racconta il proprio mondo con suoni minimalisti, accompagnato solo dalla sua voce e dalla sua chitarra.

L’impegno artistico di Andy K Leland si condensa in un’altalena di emozioni, ma ciò che colpisce maggiormente un non addetto ai lavori è proprio la sua fonte di ispirazione: Andy procede in maniera spontanea, senza influenze musicali dichiarate, piuttosto le influenze arrivano da mondo della cinematografia, generalmente lontano da chi fa della musica la sua modalità di espressione. Noi di Centropagina abbiamo voluto approfondire questo progetto artistico.

Andrea, anzi Andy K Leland, da dove arriva questo nome?
«Se Andy è ovviamente un chiaro riferimento al mio nome di battesimo, Leland è stato pensato in riferimento a Leland Palmer uno dei personaggi centrali ed uno dei miei preferiti della serie televisiva “I segreti di Twin Peaks” di David Lynch, non posso spiegare il significato di K…diciamo solo che mi serviva qualcosa di efficace per unire i due nomi».

Mi sembra di capire che questa serie di David Lynch abbia un ruolo importante nel suo impegno artistico…
«Quando vidi “I segreti di Twin Peaks” per la prima volta ero un bambino felice come tanti altri, poi con il passare del tempo ebbe un impatto emotivo su di me davvero incredibile. Rappresenta una straordinaria fonte di ispirazione, Lynch porta a galla alcuni aspetti della vita di ognuno di noi che non possiamo evitare, anzi sono spesso difficili da raccontare o da spiegare, ma questa sua straordinaria capacità mi ha sicuramente condizionato».

Ascoltando i pezzi, diciamo che la componente centrale del suo progetto artistico è la “genuinità”…
«Di certo ha un ruolo centrale, anche in passato ho sempre cercato di non avere filtri, ora più che mai voglio essere diretto, è la mia forma di linguaggio musicale, quella più vera, insomma la più genuina. Queste canzoni sono state registrate in un momento davvero difficile della mia vita, durante il quale mi sono lasciato andare completamente sotto il profilo artistico; mi sono messo a nudo, accettando che le idee ed i pensieri arrivassero senza filtri, prendendo allo stesso tempo una presa di posizione molto lucida: cogliere tutte le emozioni anche le più profonde e scomode, affrontando questo dolore in maniera diretta, credo che la genuinità stia proprio in questo».

Pensa di aver trovato la sua dimensione artistica o crede possa cambiare ancora nel tempo?
«Assolutamente si, tuttavia le cose non sono mai uguali, anzi sono in continuo divenire, può esserci un rientro così come si può cambiare. Mi rendo conto che tutto è molto surreale o meglio simbolico, tuttavia in questo mio percorso introspettivo non ho mai chiuso la porta alla speranza; oggi presento il mio prodotto e riparto proprio da questo punto: dal concetto di speranza. Per ora cerco di vivere il presente, le idee per il futuro non mancano, vorrei però mantenere sempre questo approccio artistico».

Il mondo musicale però trova spesso molte insidie, non tutti i locali fanno suonare, è sempre più difficile sensibilizzare il pubblico, insomma come fa a divulgare il suo messaggio artistico in un contesto del genere?
«Viviamo in un’epoca molto strana, si fa di tutto per coprire le proprie emozioni, ci sono tantissimi input, soprattutto per i più giovani; posso capire le difficoltà, da quella artistica a quella economica, che un gestore di locale si trova ad affrontare, personalmente non mi interessa più di tanto, vado avanti per la mia strada. Sono capitato a Roma recentemente ed ho vissuto un contesto molto stimolante, dove ci sono tanti giovani capaci e disposti ad aiutarsi l’uno con l’altro, la provincia invece ha alcune difficoltà da questo punto di vista, ma non bisogna generalizzare, una realtà come Chiaravalle ad esempio, dove suonerò sabato, è molto vivace».

Ha già avuto modo di esibirti quindi, dove si svolgeranno i suoi prossimi concerti?
«Ho iniziato il 15 settembre al Birrificio Senigalliese, il 19 settembre al Circolo Crunch di Roma e sabato sarò al Clairvaux 54 di Chiaravalle  dove aprirò il concerto di Atariame, un’artista russa. Poi sabato prossimo 21 ottobre a Terni, all’evento ‘Concerto dai Balconi’. Il 12 novembre sarà quindi la volta del Circolo Arci Artigiana di Fano con  Haley Heynderickx dagli Usa, per altre date ci stiamo lavorando».

Cover di Massimo Scoposki
Andrea Marcellini

https://andykleland.bandcamp.com/album/happy-daze

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