LORETO- Il pareggio nell’ultima gara con l’Osimana, dove dallo 0-2 con doppietta Tantuccio al 2-2 finale ottenuto in rimonta dai senzatesta, è stato un po’ la fotografia della stagione del Loreto fino a questo momento. Una squadra giovane e con grandi individualità che però ha peccato in esperienza e gestione trovandosi ferma a ventiquattro punti in classifica.
Domenica prossima i ragazzi di Emanuele Pesaresi faranno visita alla capolista Anconitana e, tra i tanti ex, spicca soprattutto Daniele Degano che con i dorici ha vissuto un passato importante ottenendo due promozioni (dalla B alla A e dalla D alla Lega Pro nelle sue due precedenti esperienze):
«Nel match con l’Osimana potevamo portare a casa il bottino ma siamo stati un po’ ingenui – ammette Degano -. Alcuni giocatori importanti sono out ed è normale che manche qualcosa nella gestione delle partite. Comunque è stata una partita maschia, tosta dove siamo riusciti ad andare sul doppio vantaggio. L’Osimana è una formazione dai grandi valori e lo ha dimostrato rimontando». Un rendimento altalenante quello del Loreto che, ad inizio stagione, tanti addetti ai lavori pensavano potesse recitare un ruolo diverso: «Le assenze hanno inciso. Quella di Mandorino da quasi due mesi e mezzo ci ha privato di un giocatore di caratura molto importante. Purtroppo non abbiamo una rosa lunghissima per sopperire a queste mancanze ma siamo una squadra giovane e ci stiamo divertendo. Giocare ogni gara con tre o quattro under è una cosa positiva per la società e siamo in una forma adeguata».
E domenica si salirà al Del Conero dove nei precedenti stagionali con i dorici ci sono un pareggio in Coppa Italia di Promozione (1-1) e una sconfitta nella gara d’andata (0-3): «Siamo consapevoli che sarà molto difficile e cercheremo di sbagliare pochissimo. Troveremo una squadra molto forte con giocatori importanti, noi con il massimo rispetto proveremo a giocarcela avendo pochissimo da perdere. Mastronunzio? Lo stimo tanto come giocatore. Abbiamo giocato contro anche in altre categorie, sta facendo la storia dell’Anconitana e merita ben altri palcoscenici».
