Osimo

Osimo, un tuffo nel passato per rivivere il Settecento

“Osimo rivivi '700” invita tutti a unirsi al gruppo e all'Unitre oggi, sabato 24 marzo, in una caccia al tesoro della Osimo barocca attraverso una eccezionale visita guidata per la città

Osimo Rivivi '700
Osimo Rivivi '700 (Immagine di repertorio)

OSIMO – Osimo e il Settecento, un binomio che forse non riaffiora subito nella memoria degli osimani, eppure il centro storico che conosciamo passeggiando oggi da porta Vaccaro a via Cialdini è stato profondamente modificato a partire dal XVIII secolo.

Dalle facciate dei palazzi nobiliari, al rifacimento delle chiese secondo i canoni barocchi o neoclassici fino all’apertura di piazze e strade, molto ci parla di grandi architetti e pittori osimani o marchigiani formatisi nella Roma papalina: tra questi vengono annoverati il progettista di casa nostra Alessandro Rossi, il vanvitelliano di formazione e l’arceviese Andrea Vici passando per l’architetto dei grandi teatri del Centro Italia Cosimo Morelli fino al pittore e paesaggista Melchiorre Jelli e al suo allievo Antonio Cappannari, avo del ben più noto Elmo. Non sarà certo un caso se questi e altri grandi artisti furono chiamati in città dalle famiglie più facoltose che vollero far sfoggio del loro essere “nobili eruditi”.

Per scoprire la Osimo del Settecento, aspettando l’appuntamento di agosto con la quarta edizione di “Osimo rivivi ‘700”, il comitato promotore della rievocazione, in collaborazione con l’Unitre, organizza per oggi, sabato 24 marzo, un mini tour del centro storico sulle tracce dell’architettura, del costume e della storia di questo affascinante secolo “dei Lumi”. L’appuntamento è alle 16.30 in piazza Dante da dove si partirà per una visita composta da 10 tappe simboliche: dalla chiesa e dal convento della Ss. Annunziata si scenderà verso la “Portarella” entrando nella chiesa di San Leopardo e di San Pietro dell’ospedale per risalire verso la “Via Maggiore” soffermandosi su palazzo Campana. Verrà raccontata la storia del teatro “La Fenice” e da lì si procederà verso via Francesco che custodisce, seppur poco valorizzati a causa della strettezza della via, raffinate decorazioni barocche sulle facciate dei suoi palazzi. Sorprese in serbo per la seconda parte del tour.

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