Osimo

Osimo, oggi la consegna del Premio Anpi “Renato Fabrizi”

Il Presidente dell'Anpi Osimo, Niccolò Duranti presenta la XIV edizione del tradizionale appuntamento dedicato ai valori della Liberazione. Oggi a Palazzo Campana ore 17.15 la consegna dei premi. Tra gli ospiti la partigiana Laura Wronowsky e il conduttore tv “Zoro”

Il Presidente dell'Anpi Osimo Niccolò Duranti
Il Presidente dell'Anpi Osimo Niccolò Duranti

OSIMO – Appuntamento oggi pomeriggio a Palazzo Campana a partire dalle ore 17.15 per la consegna del Premio “Renato Fabrizi”, tradizionale appuntamento nell’ambito delle celebrazioni della Festa della Liberazione, dedicato ad uno dei padri della Resistenza osimana. L’edizione di quest’anno, la numero XIV, è la prima promossa dall’ANPI nazionale e vedrà tra i premiati il partigiano e intellettuale Aldo Tortorella, la partigiana Laura Wronowsky (nipote di Giacomo Matteotti), il giornalista Paolo Berizzi (autore di importanti inchieste sulla “galassia nera”), il Sindaco di Chiaravalle Damiano Costantini, il gruppo musicale marchigiano Sambene, e il conduttore tv Diego Bianchi “Zoro”.
Un’edizione speciale e ricca di ospiti importanti che premia anche il lavoro svolto in questi anni dall’Anpi di Osimo, presieduta dal 2016 dal 27enne Niccolò Duranti, uno dei più giovani presidenti delle associazioni partigiane in Italia. «La sezione ANPI di Osimo ha tenacemente voluto questo Premio a partire dal 2004 – spiega Duranti – e quest’anno per la prima volta abbiamo avuto la novità dell’ingresso ufficiale dell’Anpi Nazionale nell’organizzazione della manifestazione. In questi 14 anni ci siamo impegnati per portare i maggiori interpreti delle nuove forme di Resistenza, con lo sguardo rivolto ai valori della Lotta di Liberazione e della Costituzione».

Quant’è importante e difficile allo stesso tempo parlare di Resistenza ai più giovani?
«Proprio ieri ho tenuto un convegno all’assemblea d’istituto del liceo di Osimo. Io credo che alcuni valori siano sempre attuali, quello che va fatto è attualizzare i concetti portandoli in un contesto vicino e presente, in questo modo riesci a parlare anche a chi vede il fascismo come una cosa lontanissima».

C’è ancora un rischio fascismo nel nostro Paese?
«Fondamentale è far capire che ogni tempo ha il suo fascismo. Il fascismo di oggi è nella disuguaglianza, nella precarietà, nei pregiudizi. La banalizzazione è l’anticamera del fascismo. La più grande operazione che possiamo fare è sul piano culturale. Non dobbiamo parlare solo per slogan. L’impegno più importante è quello della conoscenza e di uno studio attento delle radici profonde della storia».

Quali iniziative e strumenti occorre mettere in campo?
«Importantissimo è quello che hanno fatto diversi Comuni in tutta Italia, tra cui anche il nostro di Osimo, ossia di vietare la concessione di spazi pubblici per iniziative di propaganda a gruppi che si richiamano agli ideali fascisti. Si tratta di un’iniziativa promossa dall’Anpi in tutta Italia. Il Sindaco di Chiaravalle, al quale verrà consegnato il Premio Fabrizi di quest’anno, è stato tra i primi ad aderire a questa iniziativa. Ma per fortuna in tanti hanno risposto al nostro appello, anche Comuni importanti guidati da Amministrazioni di Centrodestra o dei Cinque Stelle come Genova e Torino, il che è un segnale importantissimo per ribadire il fatto che i valori della Resistenza devono essere condivisi e comuni a tutte le forze politiche, perché alla base della nostra Costituzione repubblicana».

Il prossimo impegno dell’Anpi di Osimo?
Vogliamo organizzare un incontro entro fine anno sui falsi miti del fascismo, sulla stregua del successo avuto a dicembre dello scorso anno con Mauro Canali. In questo periodo va molto di moda, soprattutto sui social network, ricordare fantomatiche “cose buone” fatte dal fascismo che in realtà non sono mai esistite. Si tratta solo di propaganda. L’Anpi ha censito tutte le pagine facebook che inneggiano al neo fascismo per denunciarle alle autorità competenti. Circa duecento pagine tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di quest’anno sono state chiuse. I social network sono un mezzo potente per arrivare soprattutto ai più giovani e non dobbiamo abbassare la guardia».

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