Osimo

Osimo, l’artigianato chiede più credito

La stretta creditizia ostacola la ripresa del territorio. A lanciare l'allarme la Confartigianato della zona a sud di Ancona

OSIMO – Le imprese sono sempre più a corto di liquidità. L’artigianato della provincia di Ancona ha subito una pesante stretta creditizia con il calo dei prestiti in un anno del 18,8 per cento (meno nove la media nazionale) che ha portato lo stock a 450 milioni di euro. È quanto emerge dall’elaborazione dell’ufficio studi Confartigianato su dati Banca d’Italia e Artigiancassa. «La nostra Provincia è interessata da una forte stretta creditizia. Al suo interno la Valmusone, da sempre a forte vocazione manifatturiera, è tra le aree maggiormente penalizzate», dichiara Paolo Picchio, responsabile territoriale della Confartigianato.

Il segretario della Confartigianato di Osimo Paolo Picchio
Il segretario della Confartigianato di Osimo Paolo Picchio

L’attenzione è rivolta anche alle banche: «Sempre la Valmusone ha subìto un duro contraccolpo dalle vicende delle principali banche di territorio. Adesso è arrivato un nuovo istituto di credito, la Bcc di Civitanova, con tre sportelli a Castelfidardo, Osimo e Loreto. Lo invitiamo a comprendere e a esaminare bene le grandi potenzialità delle nostre piccole imprese. In questo contesto, e al fianco degli istituti di credito, lo strumento della Società regionale di garanzia, confidi di riferimento della Confartigianato, sarà quello che dovrà veramente fare la differenza per la tutela degli investimenti dei piccoli imprenditori e per il rilancio dei territori, soprattutto di quelli a vocazione manifatturiera».

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