Osimo

Fondi per Samuel, il sindaco annuncia: «Il giudice autorizza al versamento»

Ad annunciarlo poco fa (9 novembre) il sindaco Simone Pugnaloni. Lo stesso primo cittadino aveva convocato una conferenza stampa sabato scorso, 3 novembre, nella sala Vivarini del Comune per fare chiarezza sul caso dei fondi destinati al piccolo Samuel di Michelangelo, rimasto orfano nella tragedia di Rigopiano

Da sinistra: l'assessore alla Polizia Federica Gatto, il vicesindaco Mauro Pellegrini, il sindaco Simone Pugnaloni e il capogruppo del Pd Giorgio Campanari
Da sinistra: l'assessore alla Polizia Federica Gatto, il vicesindaco Mauro Pellegrini, il sindaco Simone Pugnaloni e il capogruppo del Pd Giorgio Campanari

OSIMO – «Una notizia meravigliosa. Giunta ora l’autorizzazione del giudice tutelare di Chieti che autorizza il tutore provvisorio ad accettare con versamento su conto pupillare del piccolo Samuel i fondi raccolti dal comune di Osimo. Ero certo dell’esito positivo, purtroppo ho dovuto depositare proprio ieri, 8 novembre, la querela contro coloro che hanno calunniato il buon nome mio e del Comune di Osimo».

Il piccolo Samuel con i genitori

Ad annunciarlo poco fa (9 novembre) il sindaco Simone Pugnaloni. Lo stesso primo cittadino aveva convocato una conferenza stampa sabato scorso, 3 novembre, nella sala Vivarini del Comune per fare chiarezza sul caso dei fondi destinati al piccolo Samuel di Michelangelo, rimasto orfano nella tragedia di Rigopiano.

«Chi ha esagerato con la disinformazione questa volta pagherà. Denunceremo chi diffama e calunnia il Comune sul caso dei fondi», aveva detto accanto al vicesindaco e assessore alla Cultura, l’avvocato Mauro Pellegrini, l’assessore alla Polizia Federica Gatto e il capogruppo del Pd in Consiglio Giorgio Campanari. Il primo cittadino in particolare si riferisce al consigliere comunale del Gruppo Misto Maria Grazia Mariani che, assieme all’avvocato Paolo Mengoni, ha scritto al giudice tutelare di Chieti per chiedere spiegazioni. «L’accettazione della donazione deve essere effettuata solo dopo l’autorizzazione del giudice tutelare e deve essere richiesta dal tutore – spiegava il sindaco -. Il tutore avvisato della questione non ha mai formulato questa istanza. Le accuse di indebita custodia e inerzia da parte del Comune gettano fango sulla nostra onorabilità e danneggiano la serenità di quella famiglia».

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