Osimo

Operazione “Ramon loco”, un’insospettabile operaia dietro il giro di droga tra Osimo e il maceratese

Era lei, 37 anni, a rifornire di marijuana e hashish i “compari” di Filottrano. Denunciato anche il complice. I due sono gli ultimi tasselli di un'operazione che aveva già portato all'arresto di quattro persone, tra cui un invalido

I carabinieri di Osimo all'indomani dell'arresto di "Ramon loco"

OSIMO – Hanno chiuso l’ultimo capitolo dell’operazione antidroga “Ramon loco” smantellando l’organizzazione criminale attiva principalmente nel quadrilatero tra i comuni di Filottrano, Passatempo di Osimo, Appignano, Montefano e Recanati nella serata di ieri, 6 ottobre, i militari del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Osimo e della Stazione di Filottrano, assieme alla stazione di Montecassiano e dal Nucleo Cinofilo di Pesaro, coordinati dal maggiore Raffaele Conforti e guidati dal luogotenente Luciano Almiento.

Incastrato un altro importante membro dell’organizzazione e dello spaccio. Fondamentale nella complessa indagine l’esperienza del comandante della stazione di Montecassiano Domenico Carbone e della Cinofila, che ha consentito di individuare e arrestare in flagranza di reato per detenzione illegale di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio una insospettabile operaia incensurata, punto di riferimento per lo spaccio maceratese, rimasta immune e nell’oblio dalle precedenti operazioni. P.S., 37enne residente a Macerata di fatto dimorante a Montecassiano, alle 18 di ieri è stata circondata e bloccata all’uscita di casa sua mentre era intenta a salire a bordo della propria Volkswagen Polo. Nella sua camera da letto, nascosti all’interno di un lettore dvd, sono stati trovati 310 grammi circa di hashish, un bilancino di precisione, un cellulare, un’agendina riportanti nominativi di acquirenti e somme di denaro e contane per mille euro, provento di spaccio. Dalle indagini è emerso che era lei a rifornire di marijuana e hashish i “compari” di Filottrano, così definiti nelle intercettazioni telefoniche, ma soprattutto che gestiva indisturbata le “piazze” di Recanati, Montefano, Montecassiano e la frazione di Passatempo di Osimo, dedicandosi soprattutto ai giovani del posto, alcuni insospettabili e studenti universitari a Macerata. Nel corso dell’operazione è stato denunciato per lo stesso reato anche M.P., 35enne residente a Montecassiano, operaio, riconosciuto quale acquirente e complice dell’arrestata. Nella camera da letto del fermato, all’interno di un sottofondo ricavato nell’armadio, i cinofili sono riusciti a scovare 40 grammi circa di hashish e 15 di marijuana nonché un bilancino elettronico, materiale atto al confezionamento dello stupefacente e 480 euro. Lo stupefacente e i materiali vari rinvenuti sono sottoposti a sequestro mentre il denaro sequestrato versato in due libretti giudiziali. La donna è stata reclusa nel carcere  di Villa Fastiggi di Pesaro. Sotto esame rimane la piccola agenda trovata e sequestrata alla donna, contenente nomi, cognomi e denaro dei giovani maceratesi e osimani, fondamentale per la ricostruzione dei traffici illeciti e per definire il quadro inquietante della rete dello spaccio e degli introiti illegali, i cui risultati saranno rimessi alla competente Procura.

Tutto era cominciato il 30 aprile quando avevano arrestato un 38enne di Filottrano, pluripregiudicato e tossicodipendente, già prosciolto dall’accusa del duplice omicidio di Cingoli a metà marzo per cui era stato condannato “solo” per spaccio. Nell’ambiente del traffico di droga era conosciutissimo, tanto da meritarsi l’appellativo di “Ramon loco”, il pazzo, nome poi dato all’operazione. Nel giro di poco aveva creato una rete per il commercio di cocaina, hashish e marijuana con un giro di affari mensile da 60mila euro. Con lui a Filottrano era stata arrestata la sua compagna 24enne originaria del Perù, studentessa all’Università di Macerata. Nella borsa della donna c’erano due grossi involucri di cellophane contenenti “pietre bianche”, cocaina purissima grezza in cristalli da 250 grammi che avrebbe fruttato 50mila euro. Poi, due settimane dopo, erano stati individuati e arrestati il capo e il corriere di una vera e propria holding specializzata nel traffico e commercio di sostanze stupefacenti. Progettava di espandersi in tutta la Valmusone ampliando il mercato illegale al dettaglio della cocaina lungo tutta la Riviera del Conero fino alla Riviera delle Palme. Si trattava di un albanese di 47 anni preso a Jesi con il suo corriere, un invalido di 65 anni di Maranello, beccato con due chili e mezzo di cocaina da 400mila euro che se immessi sul mercato illegale avrebbero fruttato un milione di euro.

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