Osimo

Minella, il ritorno dell’ex: «Castelfidardo ancora nel mio cuore»

Il matador argentino torna domenica a Castelfidardo da avversario con il San Nicolò, dopo il trasferimento al Monterosi a metà della scorsa stagione. Fu un fulmine a ciel sereno per i tifosi fidardensi.

CASTELFIDARDO – Santiago, ancora tu…? Nove mesi dopo la sua partenza il matador argentino torna a Castelfidardo, questa volta da avversario. Proprio alla prima di campionato, domenica prossima, sul terreno un tempo amico dello stadio Mancini, dove appena un anno fa aveva trascinato i biancoverdi alla vittoria con una splendida tripletta. Scherzi del destino e del calendario. Santiago Minella ritrova la sua ex squadra dopo averla lasciata – di stucco – nel dicembre dello scorso anno, a metà campionato e con 10 gol segnati, per tentare una nuova avventura nella serie D laziale al Monterosi. Fu un fulmine a ciel sereno per i tifosi fidardensi…

«In realtà lo è stato anche per me – ammette Santiago – non era una cosa programmata nè che potevo aspettarmi. Quando è arrivata la chiamata del Monterosi sono stato davvero in difficoltà, non sapevo se accettare, mia moglie aspettava una bambina, ero in una situazione delicata e si trattava di un cambiamento importante nella mia vita. Ammetto che è stata una decisione sofferta».

A Castelfidardo non l’hanno presa tanto bene…
«Lo so che per tanti è stato vissuto come un tradimento, ma io non la vedo così. Castelfidardo ce l’ho nel cuore e penso di averlo dimostrato sia dentro che fuori dal campo. Poi ci può stare che qualcuno non ha capito la mia scelta, magari domenica ci sarà anche qualche fischio, ma questo è il calcio e fa parte del gioco. Ero un giocatore importante, la gente si era affezionata, è normale che i tifosi non l’abbiano presa bene. Io spero comunque in una bella accoglienza, anche quando ero a Monterosi ho continuato a seguire tutte le partite dei miei ex compagni e ho gioito quando hanno raggiunto la salvezza.»

Oggi rifaresti ancora quella scelta?
«A Monterosi mi sono trovato bene, sia a livello societario che con i compagni, non posso dire nulla. Purtroppo ho avuto poco spazio rispetto a quanto mi sarei aspettato. Mi dispiace perché non ho potuto dimostrare le mie qualità. Col senno del poi sarebbe stato più semplice rimanere a Castelfidardo, ma ala fine anche queste sono esperienze che servono e vanno vissute. Castelfidardo, ma questa volta da avversario. Proprio alla prima di campionato, domenica prossima, sul terreno un tempo amico dello stadio Mancini, dove appena un anno fa aveva trascinato i biancoverdi.»

Che effetto farà giocare contro il Castelfidardo?
«Fa brutto giocare da avversario in quella che io sentivo come la mia casa. E’ una situazione strana, Castelfidardo è una piazza che stimo tanto e dove mi sono trovato benissimo, sia con i compagni di squadra che con i tifosi. Sono stato lì solo due anni, ma per me sono stati sufficienti per avere dei ricordi importanti.»

Probabilmente sarà Giovagnoli a marcarti…
«Con Giovagnoli ho un rapporto bellissimo, lo stimo come persona e come giocatore. Lui dovrà fare il suo lavoro e io il mio. In realtà sono ancora in contatto con molti miei ex compagni, tra cui Massi e Leo Grazioso. Quest’estate ci siamo sentiti sempre.»

Che Castelfidardo ti aspetti di incontrare?
«Penso che la società quest’anno ha allestito una squadra competitiva. Si è tenuta qualche elemento importante della scorsa stagione come Grazioso, Pigini, Giovagnoli, Calabrese, Massi e Bottaluscio. E hanno aggiunto elementi giovani ma di qualità. Complessivamente è un’ottima squadra.»

E il tuo San Nicolò con che ambizioni affronta questo campionato?
«Siamo una squadra giovane, con un’età media attorno ai 25 anni. Il nostro obiettivo è la salvezza e siamo consapevoli che sarà un traguardo difficile da raggiungere. E’ un campionato molto duro, con squadre molto competitive come le romagnole. Dovremo scendere in campo ogni domenica con tanta determinazione e concentrazione.»

Ti senti un po’ il leader di questa squadra?

«Forse mi sento di avere un ruolo importante sia per età che per esperienza. Ho 30 anni, mi sento maturo, sto bene fisicamente e mentalmente. Poi è la squadra che ti sceglie come leader. Quest’estate mi hanno cercato diverse società del girone F, ma il San Nicolò si è mostrata fin dall’inizio più interessata e convinta di prendermi, per questo spero di ripagare la fiducia di questa società, che sta facendo di tutto per metterci nelle condizioni di lavorare bene e dare il 100 per 100.»

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