Osimo

Loreto, il Comune prende provvedimenti per tutelare la sua immagine

Dopo il post di un cittadino su Facebook, con una foto di preservativi lasciati a terra nel parcheggio a pochi metri dalla basilica della Santa Casa, si è diffusa la notizia di prostituzione in città. Il sindaco Niccoletti: «Notizie false, aventi come unico scopo quello di screditare l’Amministrazione»

La basilica di Loreto

LORETO – «Il Comune di Loreto negli ultimi mesi è stato oggetto di continui attacchi mediatici per minare la credibilità e l’immagine dell’ente attraverso la diffusione di notizie false e tendenziose, aventi come unico scopo quello di screditare l’Amministrazione e l’intera struttura organizzativa comunale nei confronti dell’opinione pubblica».

Ad affermarlo il sindaco Paolo Niccoletti, la cui Giunta ha appena deliberato un atto di indirizzo per la tutela dell’onorabilità e dell’immagine del Comune, come si legge nel titolo del documento pubblico. «Abbiamo preso questo provvedimento dopo notizie inappropriate come quella della prostituzione in città».

La segnalazione di un cittadino era partita da Facebook dove aveva postato la foto di preservativi usati lasciati a terra nel parcheggio dove di giorno sostano i pullman per far scendere i pellegrini, a pochi metri dalla basilica della Santa Casa. Da lì è partita la congettura di alcuni loretani che quel piazzale fosse luogo di sosta di prostitute.

«Queste condotte denigratorie, che non rappresentano un normale strumento di confronto politico, sono pura speculazione mediatica e lesive del buon andamento della macchina amministrativa per la pressione psicologica cui sono sottoposti amministratori e personale dipendente – ha aggiunto il sindaco -. Pertanto vogliamo tutelare l’onorabilità dell’istituzione autorizzando le azioni legali idonee a tutelare gli interessi dell’ente. Loreto delibera di ricorrere al supporto di professionisti esperti in materie giuridiche e dà mandato al segretario generale, in qualità di responsabile del servizio Contenzioso, di accertare la sussistenza dei presupposti per proseguire nelle sedi idonee».

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