Osimo

Filottrano, il Comune condannato di nuovo sul caso autovelox

Ieri, 11 luglio, il giudice del tribunale di Ancona Valentina Rascioni ha emesso le prime quattro sentenze di condanna nei confronti del Comune di Filottrano che si era appellato dopo le sentenze dei giudici di pace

L'autovelox di Filottrano
L'autovelox di Filottrano

FILOTTRANO – Il caso delle multe comminate dall’autovelox di Filottrano è tutt’altro che terminato. Ieri, 11 luglio, il giudice del tribunale di Ancona Valentina Rascioni ha emesso le prime quattro sentenze di condanna nei confronti del Comune di Filottrano che aveva prodotto appello avverso le sentenze dei giudici di pace di Ancona. Il Comune è stato condannato a risarcire ai multati anche le spese di giustizia. Un’altra decina di cause sono state rinviate dal giudice a ottobre. Al momento i giudici d’appello che si sono pronunciati sono due e nelle sentenze già emesse sono state dichiarate nulle le contravvenzioni degli utenti che provenivano da Filottrano diretti a Jesi mentre coloro che che provenivano da Jesi verso Filottrano sono valide e dovranno essere saldate.

Se dal Comune ci sono bocche cucite sul caso, il comitato per il rispetto del codice della strada afferma: «Queste sentenze secondo il comitato sembrano fatte per non scontentare nessuno e alcuni cittadini dovranno pagare oltre le multe anche le spese processuali. Chi restituirà i soldi agli utenti multati provenienti da Filottrano e diretti a Jesi che hanno pagato e non hanno fatto ricorso? Il comitato, pur soddisfatto per queste sentenze che confermano l’illegittimità delle sanzioni e dell’installazione del velox, non può che dolersi per il comportamento dell’amministrazione del Comune di Filottrano. Tra l’altro i nostri avvocati avevano chiesto anche su suggerimento dei giudici di trovare un accordo. Invitiamo i cittadini multati che hanno pagato ingiustamente le contravvenzione a rivolgersi al comitato che valuterà, attraverso i propri avvocati, l’opportunità di presentare una class action. Il sindaco intanto, che ha fatto ricorso in appello al tribunale di Ancona, incaricando della sua difesa ben tre avvocati finora, dia dimostrazione della sua correttezza impegnandosi a restituire le somme indebitamente incassate. A questo punto stiamo valutando seriamente con alcuni avvocati di ricorrere in Cassazione per le sentenze che hanno ribaltato il primo giudizio, vale a dire nel tratto Jesi-Filottrano. Comunque vada il Comitato proseguirà nella sua azione a tutela dei cittadini».

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