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A lezione da Flavor per conoscere i segreti di una buona pasta

L'associazione Flavor con sede a Loreto organizza corsi dedicati all'assaggio di pasta di semola di grano duro. Con Roberta Fiordelmondo abbiamo parlato degli aspetti da conoscere per fare una scelta salutare e gustosa

È l’alimento più consumato sulle nostre tavole, uno dei più versatili e gustosi: la pasta di grano duro, regina delle nostre tavole. A questa prelibatezza l’associazione Flavor Cultura di Gusto ha dedicato dei corsi per assaggiatori, lezioni rivolte al piccolo produttore e al consumatore.

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Il gruppo che ha partecipato al primo corso dedicato alla pasta di grano duro organizzato dall’associazione Flavor

L’associazione ha recentemente organizzato a Senigallia un corso, primo in Italia nel suo genere, con 21 assaggiatori di pasta secca; persone provenienti da tutte le provincie delle Marche per conoscere questo prodotto. Direttore del corso è la dottoressa Roberta Fiordelmondo. 

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Roberta Fiordelmondo socia Flavor

Nella grande distribuzione si trovano prodotti eccellenti e prodotti assolutamente da evitare?
«Sì, nella grande distribuzione si trovano questi estremi: prodotti molto buoni e altri che invece non lo sono – spiega Fiordelmondo – Il colore, l’omogeneità, la consistenza sono solo alcuni dei criteri per valutare un buon prodotto».

A proposito di colore, è vero che una buona pasta è di colore chiaro perché essiccata naturalmente?
«Il colore dipende dalla lavorazione ma anche dai grani: ormai l’essiccazione al sole non la fa più nessuno, anche per ragioni igieniche. Sicuramente una pasta trafilata al bronzo e di colore chiaro ha avuto una essiccazione più lenta e quindi il prodotto mantiene i suoi principi nutritivi; a differenza invece di un prodotto essiccato ad alte temperature che perde queste caratteristiche».

Nella nostra zona si stanno diffondendo i “grani antichi”, stiamo andando nella giusta direzione?
«Il termine non è preciso, posso dire che sono grani con meno glutine rispetto a quelli tradizionali. È una nicchia di mercato che sta andando bene ed è molto diffusa in ambito biologico».

Cosa consiglia al consumatore?
«Di imparare a leggere le etichette».

Le quali adesso riportano la provenienza del grano.
«Esatto. L’Italia non è autosufficiente per il grano quindi troveremo paste con percentuali di grano provenienti da fuori: per motivi etici ed ecologici è consigliabile limitarsi alla comunità Europea ma non è detto che grani esteri siano meno buoni dei nostri». Il prossimo evento organizzato da Flavor si terrà all’Alberghiero di Loreto, e prenderà il via con la pasta per proseguire poi con altri prodotti tipici del nostro territorio. Tutti gli eventi sono consultabili al sito dell’associazione.

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