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Ecco Oliviero Carducci, l’uomo che veste la Vela

L’imprenditore di San Severino Marche ci spiega la sua passione per la Vela e l’accordo che lo porterà a vestire la nazionale fino a Tokyo2020

Nella foto: da sx. Mattia Camboni, Oliviero Carducci, Flavia Tartaglini, Alessandro Mei

ANCONA – Imprenditoria, moda e sport. Un trinomio che può andare d’accordo, e regalare risultati strabilianti. Come è possibile ce lo spiega Oliviero Carducci titolare del Olicor srl, società che produce e commercializza il brand U-Sail, linea di abbigliamento e accessori della Federazione Italiana di Vela.

L’imprenditore di San Severino Marche ha rinnovato l’accordo con la FIV fino a Tokyo2020, garantendo agli atleti azzurri il massimo confort nell’abbigliamento, dando così un contributo fondamentale anche dal punto di vista tecnico e della programmazione. La linea, ricercata e di grande qualità, è stata presentata a Firenze durante il Pitti Immagine e ha riscosso subito grandissimo successo.

Carducci, vestire la Nazionale di Vela cosa rappresenta per lei?
«Orgoglio e gioia infinita. Gli atleti sono veramente una bella cosa, abbiamo una squadra sia giovanile che olimpica formata da persone che danno il massimo. Trovarsi a lavorare spalla a spalla con chi si impegna così tanto è emozionante e bello».

Si può abbinare l’eleganza allo sport? In che modo?
«Binomio dal quale non si può prescindere. Oggi soprattutto in questo momento noi italiani non possiamo che trasferire il concetto di eleganza e immagine agli altri. Noi rappresentiamo l’Italia e quando riceviamo complimenti da altre squadre perché ci distinguiamo io sono l’uomo più felice del mondo».

Secondo lei cosa spinge un imprenditore a sposare un progetto sportivo?
«La passione».

Come ci presenterebbe la linea U-Sail?
«La linea nasce dalla volontà di far conoscere il marchio in tutto il mondo. Facciamo prodotti made in Italy che permettano di avere una fruibilità pratica, concreta e che facciano sentire chi indossa i nostri capi parte di qualcosa di più grande».

Tokyo2020 è principalmente il coronamento di una passione o un’opportunità pubblicitaria entusiasmante ed appagante allo stesso tempo?
«Per noi è un’opportunità di presenza e di farci conoscere ma allo stesso tempo motivo di grande orgoglio. Le nostre maglie hanno regatato anche a Rio e ci ha dato tanta grinta. I ragazzi sono stati contenti, mancano solo i risultati e gli atleti stanno lavorando con grande impegno».

Ci sono dei ringraziamenti che si sente di fare?
«Al consiglio direttivo della Federazione, alla mia famiglia, allo staff».

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