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Come creare benessere in casa

Dai colori ai profumi alle piante, ecco cosa scegliere per star bene tra le mura domestiche. I consigli di Alessandra Montelli, esperta di Donna Moderna e Starbene

Il benessere psico-fisico può partire anche da piccoli grandi accorgimenti da adottare tra le mura domestiche, dai colori con cui riempire le stanze ai profumi da appartamento alle piante con cui dare un tocco di verde. Ne parliamo con Alessandra Montelli, esperta di salute e beauty dei siti di Donna Moderna e Starbene.

La cromoterapia può essere un utile strumento per colorare la nostra casa delle tonalità che più ci fanno bene?
«Sì, perché è stato osservato che i colori che ci piacciono ci fanno stare bene. E che è utile alternare le stanze con tonalità calde e fredde per coprire tutto lo spettro colorato dell’arcobaleno e per accontentare tutti i gusti degli abitanti. Non solo, pare che una casa in cui prevalga il bianco (mobili, pareti, tappeti, tendaggi ecc.) non sia la scelta giusta per il confort “mentale”. Il motivo? Secondo gli studiosi degli effetti del colore sulla mente, una casa acromatica (di fatto il bianco è un non-colore!) rimanda un’idea di poca accoglienza e calore. In sostanza, si avrebbe l’impressione di vivere in una casa fredda e non vitale. Forse solo la fervida mente creativa di John Lennon poteva permettersi davvero una casa tutta bianca».

Quali colori consiglia per avere una casa confortante e che ci coccoli un po’?
«L’ideale sarebbe alternare i colori caldi (rosso-arancio-giallo) a quelli freddi (blu-verdi-viola), prevedendo non solo stanze tinteggiate di colori diversi, ma anche abbinamenti tra pareti e tessili, ad esempio un divano rosso che si staglia contro un muro di un delicato color crema. In genere: preferire le tonalità di blu per le stanze in cui si desidera rilassarsi perché è un colore associato alla calma; perfetto anche per l’angolo studio se si fanno lavori creativi. I lavori che richiedono concentrazione invece preferiranno colori caldi non necessariamente saturi: va benissimo un giallo pallido o un tiepido arancio. Camere da letto: sì ai lilla perché invitano ad addormentarsi.
Cucina e soggiorno: verdi perché stimolano l’appetito e rigenerano, soprattutto se si vive in un contesto ricco di cemento. Il rosa è l’unico colore caldo (contiene il rosso) che rilassa e nello stesso tempo ricarica l’organismo. Ovviamente si tratta di indicazioni generiche: alla fine ognuno deve scegliere il colore con cui si sente più a proprio agio. Un cenno all’umore: se si è giù di corda fissare il fucsia o il turchese aiuta a tirarsi su. Parola di studiosi».

Anche i profumi per la casa possono influire sul nostro umore?
«Sì, certo, perché colpiscono l’area del cervello deputata all’elaborazione delle emozioni. In pratica, i profumi inviano un messaggio al nervo olfattivo e che a sua volta manda un segnale all’area cerebrale che gestisce le nostre reazioni davanti a determinati odori. Naturalmente queste reazioni sono soggettive perché sono il frutto di associazioni di eventi e ricordi, emozioni ed eventi passati. O semplicemente risultano sgradevoli senza un vero motivo».

Quali profumi suggerisce sulla strada del benessere psico-fisico?
«Nei limiti di un campo soggettivo come quello dei profumi, ce ne sono alcuni suggeriti all’unanimità per il benessere. Rosa e lavanda hanno un potere rilassante immediato, capace di tranquillizzare e rasserenare chiunque. Tra le varietà di fiori più profumate ci sono poi il gelsomino, perfetto per chi soffre di depressione. In caso di ansia: i lillà, i fiori di camomilla e di tuberosa. Contro lo stress: il caprifoglio, il neroli e i fiori d’arancio, calmanti che liberano la mente. Anche le piante aromatiche: rosmarino, eucalipto, basilico e menta hanno infatti una profumazione capace di attivare l’organismo fornendogli grande energia e sensazione di positività».

Quando si parla di inquinamento, spesso si dimentica che fra le mura domestiche possono nascondersi diverse sostanze inquinanti…
«I pericoli si celano un po’ ovunque: nei detersivi per pavimenti e piastrelle, ricchi di ammoniaca, nei mobili in truciolato, che possono contenere solventi tossici, nei filtri dei condizionatori».

Ci può dare qualche consiglio per difendersi dall’inquinamento domestico?
«Rivestire i letti di coperture anti-acari: questi, animaletti sono fra le maggiori cause di reazioni allergiche di tipo respiratorio. Non mischiare fra loro acido muriatico, candeggina e ammoniaca. Inoltre, risciacquare sempre con cura tutte le superfici su cui si sono usati detergenti chimici. Usare la cappa quando si cucina, soprattutto quando si frigge. Limitare le candele profumate e i bastoncini d’incenso perché inquinano l’aria domestica: possono rilasciare polveri sottili, monossido di carbonio, formaldeide, benzene e altre sostanze tossiche. Senza contare che gli stoppini possono contenere metalli come il piombo. Non fumare».

Anche le piante possono migliorare l’aria che respiriamo in casa. Quali in particolare?
«Sì, ce ne sono diverse e la fortuna è che sono tutte piante che possono crescere negli interni anche se poco illuminati. Si segnala il ficus, la dracena, il pothos, il falangio e la palma di bambù: tutte piante che filtrano l’aria neutralizzando una sostanza inquinante come la formaldeide. Se si preferiscono i fiori si può scegliere invece tra la gerbera e l’azalea».

Ci sono anche piante capaci di migliorare l’umore?
«In genere tutte le piante citate sopra possono migliorare l’umore proprio perché purificano l’aria. E se respiriamo un’aria più pulita siamo meno stressati. Una segnalazione particolare potrebbe essere quella della felce che, oltre a depurare l’aria, potrebbe rallegrare l’animo grazie alla rigogliosità del suo aspetto colorato di un verde brillante!».

 

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