Jesi-Fabriano

Vallesina, l’artigianato tiene

Un sistema composto da oltre 2.000 imprese che, a detta di Confartigianato, ha bisogno di una spinta importante per recuperare i livelli di competitività persi nei lunghi anni di crisi

JESI – L’artigianato tiene sul territorio, ma ha bisogno di una spinta importante per recuperare i livelli di competitività persi nei lunghi anni di crisi.

Secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere – Infocamere al 30 giugno sono 2.069 le attività artigiane registrate sul territorio, in lieve flessione rispetto alla stessa data dello scorso anno (2.093). Il secondo trimestre ha visto l’iscrizione di 39 imprese dell’artigianato, 35 cessazioni con  un saldo di 4.

«Continuano le cessazioni d’attività, ma il comparto tiene – afferma Giuseppe Carancini responsabile dell’ufficio jesino della Confartigianato –. Le imprese vanno affrancate da una burocrazia elefantiaca che cambia da campanile a campanile e le penalizza. Riscontriamo infatti che le procedure burocratiche e le pratiche richieste alle aziende dai SUAP cambiano da Comune a Comune, fattore che può determinare spesso disagi, ritardi o confusione. Consideriamo un segnale positivo l’introduzione da parte del Comune di Jesi di uno sportello digitale per imprese e cittadini. L’informatizzazione è di certo una strada da percorrere; parimenti vanno implementate e messe a sistema le forme di collaborazione tra Comuni che puntino a omologare quanto più possibile le procedure e a semplificare così alle imprese l’accesso ai servizi e il disbrigo delle pratiche».

«Oltre alla burocrazia, un altro pesante freno è rappresentato dalla carenza di credito – dichiara Silvano Dolciotti, presidente del comitato territoriale di Jesi e Fabriano della Confartigianato –. Riscontriamo purtroppo, sotto questo aspetto, che il sistema del credito nazionale sta bypassando le micro e piccole imprese, e che solo le piccole banche territoriali sono rimaste vicine alle MPI continuando a considerarle soggetti di interesse. Chi vuole aprire un’impresa e chi un’azienda ce l’ha già deve fare i conti con la necessità di risorse, indispensabili per sostenere le spese e per far crescere la propria attività. Senza liquidità a disposizione, le aziende non riescono inoltre a metter mano a investimenti che pure sono fondamentali per il loro sviluppo, dalla formazione, all’ innovazione. Per questo – lo ribadiamo – l’accesso al credito è fondamentale per le imprese e per il rilancio del territorio».

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