Jesi-Fabriano

Un’altra città: il romanzo tarocco di Silvano Sbarbati a Palazzo Bisaccioni

I luoghi, i toponimi, le piazze e le situazioni sono chiare ed evidenti, riferite appunto a Jesi, per chi la conosce, ma potrebbero essere collegate a una ideale “polis” italiana. Appuntamento il 9 dicembre

JESI – “Un’altra città – romanzo tarocco” è il libro di Silvano Sbarbati, stampato da Arti Grafiche Jesine, che sarà presentato sabato 9 dicembre, ore 16.30, nella sala convegni di Palazzo Bisaccioni in Piazza Colocci.

La copertina del libro

«Il tema del libro è la città e la “polis”. Si tratta di un testo che si occupa, in modo “taroccato” per sottolineare un taglio ironico sotteso alla narrazione, della città. I luoghi, i toponimi, le piazze e le situazioni sono chiare ed evidenti, riferite appunto a Jesi, per chi la conosce, ma potrebbero essere collegate a una ideale “polis” italiana, qualsiasi – spiega Silvano Sbarbati -. La copertina porta una illustrazione del professore Maurizio Catani, grafico di indubbia capacità evocativa e dal segno inconfondibile: l’immagine, un po’ surreale, simbolicamente richiama molto del contenuto. Le brevi storie in cui si articola il libro rimandano ad una specie di viatico virgiliano, dove un personaggio fa da mentore ad un altro, conducendolo alla scoperta (necessaria, si scoprirà) del luogo e della relativa polis che lo anima».

La presentazione, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi è affidata a tre persone: Vittorio Massaccesi  ex sindaco e personalità vivace del mondo politico e culturale cittadino, che nell’idea dell’autore rappresenta l’età dei padri, Augusto Melappioni medico ed ex assessore alla sanità della Regione Marche per l’età dei contemporanei, essendo nato nello stesso anno di Sbarbati, e Patrizia Rosini sindaco di Staffolo, insegnante di lettere, lo sguardo al femminile e soprattutto di chi guarda la città da fuori, dall’alto delle colline.

«La presenza di un numero così elevato di…guide alla scoperta del libro dovrebbe (almeno lo si spera) animare un confronto a più voci, in un intreccio di sano dibattito sul senso profondo del vivere civico –  continua l’autore -. Polis, insomma, auspicando che gli stimoli del passato riescano ad essere declinati nel presente…per il futuro».

Silvano Sbarbati, nato a Roma ma sempre residente e operante nelle Marche, si occupa di teatro dagli anni Ottanta. Ha collaborato con la Compagnia della Rancia di Tolentino, ha diretto la Rassegna Nazionale del Teatro della Scuola a Serra San Quirico (An). Ha diretto biblioteca comunale ed il teatro comunale di Chiaravalle, ed è stato direttore del Teatro delle Muse di Ancona. Ha scritto un libro sulla scrittura creativa ed uno su teatreducazione, una disciplina che fonde la teatralità con la formazione della persona. Ha condotto decine di laboratori teatrali come formatore (in ambito scolastico, aziendale, teatrale) ed  è coordinatore del Festival Social Opera, dove si coniuga la teatralità con l’educazione, il disagio mentale, la disabilità.

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