Jesi-Fabriano

Il sole nero di Caravaggio: cinema, musica e teatro sul palco del Pergolesi

Al Massimo jesino in scena un'opera che ha fuso più linguaggi per raccontare i turbamenti dell'artista partendo dall'opera di Camilleri dove i "falsi" diventano poeticamente autentici

Il colore del sole

JESI – “Il colore del sole” in scena ieri sera al Teatro Pergolesi di Jesi incarna perfettamente il “falso d’autore”, tema scelto per questo XVII Festival Pergolesi Spontini. Una prima esecuzione assoluta per il Massimo Jesino, liberamente tratta dal romanzo di Andrea Camilleri che sfrutta l’espediente letterario del diario ritrovato per raccontare il periodo più oscuro della vita di Michelangelo Merisi, Caravaggio appunto.

Una delle immagini più belle: la passione tra Caravaggio e Aloysio

Lo spettatore era a teatro ma ha goduto anche di uno spettacolo cinematografico accompagnato dalla musica. Tre linguaggi che si sono fusi perfettamente. Merito della grande penna di Andrea Camilleri cui le musiche di Lucio Gregoretti si sono adattate: un richiamo alla musica dell’epoca, come il testo ne evoca il linguaggio verbale. Bellissimi e di grande suggestione i video di Fabio Massimo Iaquone che hanno dato risalto agli avvenimenti, evidenziando il turbamento di Caravaggio e girati alle Grotte di Camerano, ad Osimo, le scene di nudo al Pergolesi di Jesi e la passione con Aloysio al Moriconi. Di bella presenza scenica il giovane Caravaggio, interpretato da Massimo Odierna la cui interpretazione non ha pienamente convinto, a tratti sovrastato dalla musica.

La storia è ambientata nel 1606, il pittore viene coinvolto in un duello con un avversario, che poi rimane ucciso, al gioco della pallacorda: Caravaggio è costretto a scappare nel Sud Italia fino ad arrivare a Malta dove viene nominato cavaliere dell’ordine di Malta. Nel 1608 finisce in carcere per un litigio con un confratello e fugge per Napoli. Nel falso diario, Camilleri con grande abilità scrive con un linguaggio seicentesco che avrebbe potuto appartenere a Caravaggio. L’artista, inseguito dalle guardie papali per il delitto di qualche anno prima e anche dai sicari dei cavalieri di Malta, vive ossessionato. Affetto da una forma di fotofobia, scrive Camilleri, assume un farmaco che gli dà sollievo ma gli compromette la vista portandolo a vedere solo sagome e quindi il sole nero. L’attore Massimo Odierna è accompagnato da un doppio coro di voci voluto dal compositore Lucio Gregoretti. L’opera, diretta da Gabriele Bonolis con la regia e la drammaturgia video di Cristian Taborelli, andrà al Teatro Pavarotti di Modena il prossimo ottobre.

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