Jesi-Fabriano

Settembre sicuro a Jesi, tombola di San Settimio a numero chiuso

In Comune il vertice in vista dei grandi eventi pubblici del mese sui provvedimenti necessari alla luce delle disposizioni anti-terrorismo del Ministero dell'Interno. Piano per la Notte Azzurra in programma sabato 9

Fiere di San Settimio
Le bancarelle in piazza della Repubblica e lungo corso Matteotti alle Fiere di San Settimio, settembre 2017

JESI – Accessi a Corso, piazze e centro storico fisicamente impediti a veicoli di eventuali malintenzionati e tradizionale Tombola di San Settimio in piazza della Repubblica per un massimo di 5mila persone. Configurando una sorta di, seppur ampio, “numero chiuso”. Anche il settembre jesino, mese per eccellenza dei grandi eventi popolari in città, fa i conti con le nuove esigenze in materia di controllo e sicurezza e le disposizioni emanate dal Ministero dell’Interno, in particolare dopo i fatti del giugno scorso in piazza San Carlo a Torino. Quando lo scatenarsi del panico davanti al maxischermo della finale di Champion’s League provocò morti e feriti.

Già diverse iniziative estive, dagli spettacoli in piazza allo Sbaracco di fine saldi dei commercianti, hanno cominciato a sperimentare le novità. Ora tocca ai piatti forti della tradizione jesina: sabato prossimo la Notte Azzurra dello sport e poi, dal 22 al 25 settembre, la maxi tombola in piazza della Repubblica e la tre giorni di Fiere per il patrono San Settimio. Tutti eventi che porteranno in centro migliaia di persone.

A riguardo, presieduto dal sindaco Massimo Bacci si è tenuto questa mattina un incontro con il comandante della polizia locale, il dirigente dell’Area Servizi Tecnici ed i tecnici del Comune per individuare provvedimenti strutturati in materia di sicurezza, alla luce delle recenti circolari del Viminale in ordine alla organizzazione di manifestazioni pubbliche e alla prevenzione di episodi terroristici. L’intero centro storico è ovviamente l’area di riferimento, con particolare riguardo agli accessi nelle piazze e lungo il corso. Un’area rispetto alla quale vanno prese misure anche al di fuori degli eventi pubblici, tenuto conto che l’affluenza di persone in determinate ore della giornata è comunque sempre elevata.

Oltre allo sbarramento ai veicoli dell’ingresso in Corso Matteotti, nelle piazze e in centro, si prevede per la prossima tombola di San Settimio del 22 settembre il controllo numerico degli accessi alla piazza della Repubblica. Così da contenerli entro i limiti previsti. «Fin da ora, comunque- fanno sapere da piazza Indipendenza- si può ritenere che, mantenendosi il pubblico nel numero delle edizioni precedenti, non vi saranno problemi di sorta». Ma di certo il carattere di una tombola a “numero chiuso”, mai sperimentata prima, colpisce ed è un segno dei tempi.

«Ci saranno tre accessi alla piazza: dal Corso, a metà di via Cavour e da via Pergolesi- spiega Bruno Dottori dell’Avis di Jesi, storico ente organizzatore della tombola benefica- su questi tre ingressi saranno posizionate della transenne. Si entrerà e uscirà piuttosto liberamente ma all’ingresso uno o due nostri volontari consegneranno per ogni persona un tagliando, che consentirà di tenere sotto controllo e numerare gli accessi. Sarà presente anche personale delle forze dell’ordine per mantenere monitorata la situazione. La piazza può contenere fino a 5.800 persone, l’ingresso sarà consentito fino a circa 5 mila. Il consiglio che ci sentiamo di dare alle persone è di anticipare rispetto al solito sia l’acquisto delle cartelle ai banchi sia l’arrivo in piazza͔».

Perché potrebbe accadere che, arrivando sul posto all’ultimo e essendo già entrate in piazza della Repubblica le circa 5mila persone consentite, si debba restare fuori, pure se in possesso della cartella della tombola. Non è infatti con questa che viene distribuito il tagliando di accesso alla piazza ma solo (naturalmente gratuito) a quelli che saranno i tre punti di ingresso. Una sorta di contromarca. «Va tenuto presente che si tratta di una prima volta per tutti- dice Dottori – e se ne approfitterà anche per contare quanti siano effettivamente i partecipanti alla tombola, cosa che in passato non era mai stata necessaria. Ogni anno si conteggiavano solo le cartelle vendute, più o meno ogni volta intorno alle 8mila, considerato che poi in piazza ci sono sempre sia chi ne ha comprate più d’una, sia chi non ne ha alcuna».

Quanto alla Notte Azzurra di sabato prossimo 9 settembre, l’assessore allo sport Ugo Coltorti assicura: «Non cambierà assolutamente alcunché rispetto alle passate edizioni. Gli unici spazi sottratti alla festa saranno infatti quelli di piazza Colocci, a causa del cantiere dei lavori e degli scavi che vi si stanno svolgendo e non certo per questioni di sicurezza. Queste ultime richiederanno solo ciò che è già stato fatto in altre occasioni nei mesi scorsi: la chiusura dei cinque accessi al centro con i mezzi o della Polizia Locale o della Protezione Civile per impedire l’ingresso sul Corso o nelle piazze con dei veicoli. Saranno chiusi Corso Matteotti all’altezza dell’incrocio con via Mura Occidentali e gli accessi da via Cavour, Porta Bersaglieri, le vie XV settembre e del Fortino. Fortunatamente da questo punto di vista è abbastanza agevole mettere in sicurezza il centro». Dice Coltorti: «Nessun disagio per la festa e chi parteciperà. Solo, alla vista dello sbarramento, la percezione e il ricordo dei tempi che stiamo vivendo».

«Fino ad oggi- ricorda piazza Indipendenza dopo il vertice di stamattina- in occasione di particolari iniziative, sia organizzate dal Comune che da associazioni private, si era proceduto ad attuare il protocollo operativo concordato a inizio estate con il Commissariato che individua il numero massimo di posti a sedere e in piedi ed i dispositivi minimi richiesti durante la manifestazione, come la presenza di veicoli disposti in mezzo alle strade di accesso alla piazza di volta in volta sede della manifestazione, così da garantire un impedimento fisico all’ingresso di ulteriori mezzi non autorizzati.

Ora l’obiettivo è regolamentare definitivamente gli interventi da adottare, coinvolgendo non solo le forze dell’ordine e i soggetti deputati a vario titolo a interventi di soccorso (ad esempio vigili del fuoco o operatori del 118), ma anche associazioni di categoria, per persone con disabilità e quant’altre in qualche modo coinvolte con la mobilità in centro. Un ampio confronto, con l’obiettivo di individuare gli strumenti e le modalità che diano seguito alle circolari ministeriali, limitando il disagio per tutti».

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