Jesi-Fabriano

Servizi sociosanitari, per quest’anno niente Fondo di Solidarietà

Campagna Trasparenza e Diritti: «Esito prevedibile data la debolezza dei destinatari del provvedimento. Qualche centinaia di persone sparse in tutto il territorio regionale, sotto il ricatto di una dimissione e l’indifferenza della gran parte dei Comuni»

disabilità, sedia a rotelle, mobilità, accessibilità, assistenza

ANCONA – «Dopo le due Variazioni di Bilancio e l’Assestamento approvato nei giorni scorsi, si mette la parola fine alla possibilità che la Regione finanzi il Fondo di Solidarietà per il 2017». La Campagna trasparenza e diritti, che più volte aveva chiesto alla Regione l’impegno per l’istituzione del Fondo, fa sapere che per quest’anno non ci sarà.

La Campagna aveva stimato in alcune centinaia di utenti e famiglie «ricoverate in residenze per cui a partire dal gennaio 2015 sono scattate compartecipazioni alla spesa pari a 1100-1300 euro mese. Il Fondo sarebbe dovuto intervenire a sostegno di questi utenti in tutti quei casi, la stragrande maggioranza, in cui i loro redditi non fossero stati sufficienti a coprire il costo delle rette». Una speranza, ricorda la Campagna, si era accesa quando la Regione un anno fa aveva ribadito la volontà e la decisione di «istituire il “fondo di solidarietà” per coprire gli oneri a carico degli utenti ricoverati presso residenze sociosanitarie per persone con disabilità e disturbi mentali». Fondo che avrebbe dovuto essere approvato già da quest’anno in sede di prima variazione di bilancio, per una somma di 2 milioni di euro.

Il commento amaro di Campagna e Diritti: «Da tempo si era capito che il presidente Ceriscioli non intendeva mantenere l’impegno assunto. Nella prima variazione di bilancio il fondo non era stato inserito e alla richiesta di chiarimenti è seguito il silenzio. Silenzio anche da parte del Presidente della IV Commissione Volpini che nel luglio dello scorso anno, dopo un’audizione della Campagna, sin era impegnato per il finanziamento. A questo punto vista la situazione c’è da temere anche che il finanziamento previsto nel bilancio 2018 e 2019 possa essere stornato – continua – Un esito peraltro prevedibile data la debolezza dei destinatari del provvedimento. Qualche centinaia di persone sparse in tutto il territorio regionale, sotto il ricatto di una dimissione e l’indifferenza della gran parte dei Comuni, non potevano aspettarsi nel 2017 l’attenzione che non ricevono dal 2015. Un finale la cui amarezza viene resa ancora più acuta dalla evidente indifferenza istituzionale».

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