Jesi-Fabriano

Rifondazione Chiaravalle: «Il giornalino del comune? Propaganda a spese della collettività»

Il circolo Geymonat di Rifondazione: «In poco più di un mese sono stati cinque gli opuscoli distribuiti, con un costo significativo per tutta la collettività»

Piazza Mazzini a Chiaravalle
Piazza Mazzini a Chiaravalle

CHIARAVALLE – Le elezioni amministrative del prossimo maggio si avvicinano e prosegue il dibattito politico tra i contendenti di Piazza Risorgimento. È il partito della Rifondazione Comunista, circolo L. Geymonat di Chiaravalle a dire la sua circa il giornalino comunale che rende conto ai cittadini dell’attività amministrativa.

«Da settimane i cittadini di Chiaravalle trovano nelle loro cassette postali giornalini patinati, ricchi di fotografie tra le quali, sempre, giganteggiante e sorridente quella del Sindaco – si legge in una nota – I fogli illustrano le realizzazioni dell’amministrazione comunale ma soprattutto i progetti per il futuro. Tanto e tale è il desiderio di informare i cittadini che in alcuni casi, vedi la risistemazione di Piazza Mazzini, le notizie vengono ribadite e riproposte più volte. In poco più di un mese sono stati cinque gli opuscoli distribuiti, con un costo significativo per tutta la collettività. Comunque una buona cosa, in teoria, perché l’informazione è condizione primaria per l’esercizio della partecipazione democratica. Tuttavia questa spasmodica voglia di informare stride con tutto il quinquennio di questa amministrazione, infatti in questi anni sono sparite tutte le occasioni pubbliche di confronto sugli atti più importanti dell’attività amministrativa a cominciare dai bilanci mai portati (come avviene in tutte le città) in pubbliche assemblee prima di essere discussi e approvati dal Consiglio, o delle più importanti delibere in campo sociale o urbanistico, per non dire della inopinata soppressione del periodico comunale, tribuna per associazioni, organizzazioni sociali e forze politiche, o della scelta di non fare consigli comunali aperti su questioni importantissime come la sanità o la gestione né l’organizzazione di aziende pubbliche (che questa amministrazione ha aperto alla presenza del privato)».

Per Rifondazione la diffusione del giornalino ha «gli aspetti della propaganda, infatti su molte di quelle scelte, su quei progetti l’opinione del consiglio comunale è stata spesso più articolata, ed inoltre l’opinione pubblica e alcune associazioni hanno espresso riserve, proposto suggerimenti, di più, soprattutto sul molto coniugato al futuro, sarebbe necessario e istituzionalmente corretto tenere aperto il confronto. Di tutto questo in quegli opuscoli non c’è traccia. Fogli utili, conclude Rifondazione – quanto i depliants che supermercati e grandi magazzini periodicamente portano nelle nostre case, solo che i Discount pagano con i soldi loro, questi sono pagati con i nostri».

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