Jesi-Fabriano

Benemerenze e cittadinanze onorarie, a San Marcello si litiga

Forti attriti fra maggioranza e opposizione sulle modalità di conferimento di tali riconoscimenti. In consiglio comunale c'è chi ha lasciato l'aula per protesta

San Marcello
San Marcello

SAN MARCELLO – Cittadinanze onorarie e benemerenze, a San Marcello si litiga sulle modalità di conferimento di tali riconoscimenti. La polemica va avanti da tempo ma in occasione del consiglio comunale di fine dicembre, Graziano Lapi è uscito dall’aula per protesta. All’ordine del giorno della seduta vi era infatti la pratica riguardante proprio gli eventuali titoli da attribuire a persone che si sono particolarmente distinte.

Il sindaco Pietro Rotoloni ha iniziato a illustrare l’argomento, ma è stato subito interrotto dal consigliere Lapi, che ha motivato la sua decisione: «Sono quattro 4 anni che questo Consiglio Comunale ogni volta porta in discussione l’attribuzione di benemerenza in questo Comune. Qualche anno non l’ha fatta, altri anni ha scelto per suo conto, noi come sempre ce ne andiamo da questo consesso dopo che nel 2014 questo Sindaco ha modificato in modo antidemocratico il regolamento benemerenze, visto che oggi non serve più condividere con la minoranza consiliare l’attribuzione di questi riconoscimenti, ma è solamente una elargizione fatta su gentile concessione del Sindaco, per cui immaginiamo il livello di democrazia – ha dichiarato Lapi -. Quando la situazione di corretto rispetto delle regole verrà ripristinata, quando il regolamento precedente al 2014, modificato in modo vergognoso da questa Amministrazione, verrà ripristinato, noi parteciperemo alla discussione delle benemerenze, altrimenti questa sospensione di democrazia ve la lasciamo».

Ha ripreso quindi la parola il Primo Cittadino di San Marcello: «Quest’anno, anche alla luce del confronto in commissione, votiamo la non riconoscenza di nessun conferimento né di benemerenza né di cittadinanza onoraria. Non si riconosce niente. Non si riconosce a nessuno né la cittadinanza onoraria né il conferimento di benemerenze».

Una bega, insomma, destinata a ripetersi.

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