Jesi-Fabriano

“Passione e morte di Gesù”, iniziate le prove al Parco del Ventaglio di Jesi

La sacra rappresentazione in programma alle ore 21 di domenica delle Palme, il 25 marzo. Quest'anno è la dodicesima edizione di un evento sempre più seguito e partecipato da tanta gente

Passione e morte di Gesù al Parco del Ventaglio
"Passione e morte di Gesù" al Parco del Ventaglio

JESI – “Passione e morte di Gesù“, la sacra rappresentazione in programma per la domenica delle Palme, il 25 marzo prossimo, al Parco del Ventaglio, ha vissuto nel pomeriggio di ieri, 10 marzo, la prima prova in esterna.

Quest’anno sarà la dodicesima edizione di un evento di volta in volta sempre più seguito e partecipato, in prossimità della Pasqua, non solo in città ma che richiama tanta gente anche dal territorio circostante della Vallesina.

A cura dell’associazione culturale “dell’Arco” – affiancata dalle parrocchie della diocesi e dal comune di Jesi con il proprio patrocinio – la sacra rappresentazione avrà inizio alle 21 (ingresso libero a offerta) per la regia di Giorgio Massera che cura anche le scene insieme a Stefano Barigelli e Oriana Bolletta.

Giorgio Massera alle prime battute in esterna
Giorgio Massera alle prime battute in esterna

Ci saranno altre due prove in esterna, dopo il primo approccio di ieri, programmate per le giornate di sabato 17 e 24 mentre l’intero complesso delle scenografie sarà rifinito e completato proprio nella giornata del 25.

Passione e morte di Gesù Parco del Ventaglio
Al Parco del ventaglio tre le prove in programma

L’elaborazione dei testi è di Egizia Mimmotti, narratore Dante Ricci, mentre le voci sono affidate a Nino Zannoni (Gesù), Danilo Copparoni (Pietro), Mauro Torelli (Pilato), Graziano Fabrizi (Giuda), Walter Ricci (Caifa), Graziano Tesei (centurione). Nel ruolo di Gesù, per la terza volta, Luciano Fabian.

Luciano Fabian
Luciano Fabian per la terza volta nel ruolo di Gesù

«Se rimaniamo affascinati da una Sacra Rappresentazione – scrive il vescovo don Gerardo Rocconi – che ci racconta la passione e morte di Gesù, non è perché ci piace vedere l’Uomo – Dio torturato e ucciso, ma perché sappiamo che la croce oggi è vuota, chi vi è stato appeso oggi è vivo, è risorto, è il vincitore, è il fondamento della nostra speranza».

 

 

 

 

 

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