Jesi-Fabriano

Obesità e sovrappeso, al Carlo Urbani un’equipe specializzata

Un team multidisciplinare all'ospedale di Jesi si è formato per seguire questi pazienti: «Le persone vanno fuori Regione quando a Jesi c'è un'eccellenza»

obesità carlo urbani
Da sinistra l'assessora Quaglieri, Virginia Fedele e Roberto Campagnacci

JESI – Troppe persone obese o un sovrappeso si recano fuori regione non sapendo che al Carlo Urbani c’è una equipe di professionisti specializzati nel seguire questi casi.

«L’8% degli adulti tra i 18 e i 69 anni nelle Marche sono obesi – spiega Marialuisa Quaglieri, assessora del Comune di Jesi – Oltre il 30% sono in soprappeso: quando diete e sport non sono sufficienti bisogna rivolgersi ad uno specialista. All’ospedale Carlo Urbani è già attivo un ambulatorio che prende in esame casi del genere, l’obesità e il sovrappeso non sono solo un problema sociale ma anche sanitario. E come tale va trattato».

«L’obesità è un problema di portata mondiale – aggiunge Virginia Fedele direttore medico del Carlo Urbani di Jesi – Non a caso si parla di “globesity”. Bisognerebbe non arrivare a doversi sottoporre ad un intervento chirurgico ma non sempre questo è possibile. Abbiamo valutato che nel territorio di riferimento ci sono i numeri e il personale specializzato per trattare casi di obesità e sovrappeso, per questo abbiamo messo insieme le forze e l’esperienza dei medici per offrire al paziente questo servizio, che ci tengo a precisare è a carico del sistema sanitario nazionale». Casi come questi richiedono un team multispecialistico che comprende il chirurgo, il nutrizionista, lo psicologo, l’anestesista: «L’obesità e il sovrappeso non vanno sottovalutati – continua Fedele – Un intervento chirurgico è salvavita e deve tenere conto di molti aspetti rilevanti: professionalità, letti adatti al paziente, bagni, sostegno psicologico. L’ospedale di Jesi ha tutto questo».

Campagnacci roberto
Il dottor Roberto Campagnacci

Da quasi quattro anno in servizio a Jesi, il direttore di Chirurgia Roberto Campagnacci è a capo del team: «Seguiamo dal 130 ai 150 casi all’anno e non va dato per scontato che l’ospedale di Jesi sia una struttura adatta sotto diversi punti di vista. Come Area Vasta svolgiamo una chirurgia bariatrica che richiede personale specializzato: un obeso necessità di accortezze diverse rispetto ad altri pazienti, non va sottovalutato il diabete e che il rischio di morte è 5 volte superiore rispetto ad altri pazienti. Quella che facciamo è una chirurgia salvavita per una patologia vera: non è solo il lato estetico. Ci tengo a precisare che il servizio è a carico del sistema sanitario nazionale, interventi del genere in altri paesi del mondo non tutti potrebbero permetterseli». Questo di Jesi è il secondo centro pubblico delle Marche. I numeri sull’obesità parlano chiaro: in Italia oltre il 35% delle persone è sovrappeso, il 10% è obeso: il fenomeno riguarda più il sud e le isole rispetto al nord ma, dati recente, l’età si è abbassata notevolmente andando a riguardare anche i bambini.

Per illustrare l’attività che svolge il nosocomio jesino, al Palazzo dei Convegni sabato 29 settembre si terrà un convegno su “obesità: un nuovo percorso sanitario e sociale” con Maurizio Bevilaqua direttore dell’Area Vasta 2, Virginia Fedele, Massimo Mari del dipartimento di salute mentale, Tonino Bernacconi direttore dell’Unità operativa di anestesia, Roberto Campagnacci e Marialuisa Quaglieri.

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