Jesi-Fabriano

Nuova Jesina, il presidente è Mosconi: «Una opportunità»

Al Carotti svelata la nuova compagine leoncella. «Debiti sanati in due o tre anni, bugdet più alto del passato per la squadra, si punta al ripescaggio e a partire dalla serie D». Primo atto l'incontro con lo sponsor e presidente del vivaio Maurizio Coltorti e coi tecnici del settore giovanile

Da sinistra Gianfilippo Mosconi, presidente della Jesina,e Gianfranco Amici, responsabile della gestione sportiva.

JESI – «La Jesina? Per me una opportunità. Si è presentata l’occasione giusta e ci siamo fatti avanti. Una scelta dettata dall’amore per il calcio». Così Gianfilippo Mosconi, nuovo presidente della Jesina di cui è proprietario al 90%. Con lui in un incontro al Carotti ci sono il commercialista Giancarlo Chiariotti, per la gestione amministrativa, Gianfranco Amici responsabile per la parte sportiva e Francesco Cherubini, responsabile della comunicazione.

Attesa all’esterno dai tifosi e poi dall’incontro con Maurizio Coltorti, presidente del settore giovanile e sponsor che potrebbe restare, e i tecnici del vivaio, la nuova Jesina si presenta. «Grazie alla vecchia società e a Marco Polita per la disponibilità nel portare avanti la trattativa- dice Mosconi- vogliamo ripartire dal ripescaggio e dalla D, con un budget più alto di quello della passata società. Spenderemo quanto basta. Ci sarà il sostegno degli sponsor, quelli che ci sono e nuovi, ad esempio dall’ambito ospedaliero nel quale lavoro». Si è già parlato di Diapath, azienda del bergamasco attiva nel settore delle strumentazioni e apparecchiature elettromedicali e elettro terapeutiche per cui Mosconi è referente commerciale per Marche, Emilia Romagna e Toscana.

Chiariotti riferisce: «I vecchi soci si faranno carico delle incombenze correnti fino al 30 giugno, la nuova società dei debiti pregressi, affrontati nei termini e nelle modalità previste dalla legge. Niente di pericoloso o disastroso. Contiamo in due o tre anni di rateizzare il tutto. Cifre importanti ma con gestione oculata, aumento di sponsor e, se ce la daranno, una mano dei vecchi soci si può fare».

Per Amici si parla di: «Una sfida sicuramente difficile. Ci prepareremo per la D, cominciando dal gruppo di casa e dai ragazzi del posto. Su questa impalcatura dovremo inserire elementi all’altezza della D ma ai quali possa andare bene anche l’eventualità dell’Eccellenza. Il vivaio? Se non si è riusciti a tirar fuori tutti gli anni almeno uno o due giocatori per la prima squadra, qualcosa non è andato. Ma negli ultimi due anni miglioramenti ci sono stati. Quanto ai tecnici nostra intenzione è mantenere tutti, salvo che qualcuno se ne voglia andare».

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