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Megastore a Camerata Picena, Chiaravalle si schiera contro

Tutti, ma proprio tutti, nella città montessoriana dicono “no” alla costruzione di un grande centro commerciale nell’area dell’ex mulino americano, alle Piane di Camerata

CHIARAVALLE – Tutti, ma proprio tutti, dicono “no” alla costruzione di un grande centro commerciale nell’area dell’ex mulino americano, alle Piane di Camerata e al confine col comune di Chiaravalle. E tutti chiedono la mobilitazione dei sindaci di Camerata e Chiaravalle, paventando pesanti danni per l’ambiente in una zona AERCA, ad elevato rischio ambientale, e gravi problemi per i piccoli commercianti del territorio. Aveva aperto le fila dei dissidenti all’edificazione del megastore Rifondazione Comunista.

«Trattandosi di questione di rilevanza regionale – evidenzia RC – auspichiamo che la posizione di contrarietà espressa dal PD chiaravallese sia fatta propria da quel partito a tutti i livelli tenendo conto che allo stesso appartengono sia il sindaco di Camerata che il presidente della Provincia che l’assessore regionale di competenza. Il loro silenzio, e il protagonismo del primo cittadino cameratese, non ci sembrano di buon auspicio». RC conferma la contrarietà al mega centro commerciale per varie ragioni: la particolare criticità dell’area su cui il mega centro dovrebbe sorgere, immediatamente a ridosso dell’Esino, che comporta un forte incremento del rischio idrogeologico; l’inadeguatezza del Piano di Coordinamento Provinciale, già vecchio di 15 anni, al quale si appigliano i proponenti e il comune di Camerata per giustificare la scelta localizzativa e la necessità di un percorso trasparente e partecipato con cittadini, associazioni e forze politiche.

il cancello dell’ex mulino americano a Camerata Picena

Anche il PD di Chiaravalle chiede approfondimenti e riunioni allargate e pone alcuni quesiti. «Un centro commerciale di quelle dimensioni non sarà forse capace di cambiare il volto della nostra città, svuotando il centro storico dei suoi negozi e della sua vivacità? In che modo questo progetto può essere compatibile con la già difficile situazione ambientale del nostro territorio, iscritto in un’area ad elevato rischio di crisi ambientale e soggetto a un preoccupante inquinamento da polveri sottili? Come potranno essere assorbiti gli enormi flussi di traffico generati da questa attività di grande distribuzione? In che modo trasformerà il nostro territorio la costruzione di ben 3 mega nuovi centri commerciali in un’area di pochi metri quadrati, visto che sono previsti progetti simili a quello di Camerata Picena anche nell’area ex-Montedison e nell’area ex-Sadam?».

Il gruppo consiliare “Chiaravalle bene comune” che sostiene il sindaco Costantini ribadisce la contrarietà al progetto. «I numeri della struttura sono chiari e fanno capire fin da subito quali potranno essere le conseguenze: aumento del traffico nella zona e di passaggio a Chiaravalle; pesanti riflessi sul commercio cittadino, specie quello del centro storico; possibile aumento di rischi idrogeologici visto che la struttura sorgerà molto vicina al fiume Esino e richiederà l’innalzamento del piano su cui verrà costruito. Per queste ragioni ci batteremo a fianco del sindaco per non far subire a Chiaravalle danni incalcolabili frutto di scelte scellerate».

di Gianluca Fenucci

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