Jesi-Fabriano

Medici senza frontiere, un incontro per parlare di umanità e di guerre

Testimonianze e riflessioni da parte di un chirurgo anconetano che opera con l'associazione. Organizza la Libera Università per Adulti (venerdì 18 gennaio)

Medici senza Frontiere

ANCONA – Medici senza Frontiere sarà ospite, domani venerdì 18 gennaio, della Libera Università per Adulti di Jesi. “L’azione medico umanitaria in contesti di guerra, testimonianza e riflessioni”, questo il titolo dell’incontro aperto a tutti in programma dalle ore 19 nella sala convegni di via San Francesco (ex circoscrizione).

All’introduzione del Presidente della LUAJ, Antonio Ramini e al saluto di Maria Luisa Quaglieri, Assessore per i servizi sociali e politiche di solidarietà del Comune di Jesi, che patrocina l’evento, seguirà la testimonianza del dottor Riccardo Grifoni, medico chirurgo marchigiano e operatore umanitario di MSF, che ha lavorato in diversi paesi in conflitto come Sudan, Afghanistan, Sierra Leone e Pakistan. Grazie alla sua lunga esperienza sul campo, il dott. Grifoni illustrerà il complesso ruolo dell’organizzazione umanitaria nelle situazioni di emergenza causate dai conflitti.

«Ogni giorno – si legge nel volantino dell’iniziativa – gli operatori umanitari di Medici Senza Frontiere sono al lavoro nei principali teatri di guerra in tutto il mondo per soccorrere le popolazioni colpite, fornendo cure mediche e chirurgiche ai feriti o ai malati rimasti senza cure. Un’azione difficile e rischiosa perché dall’Africa al Medio Oriente si combattono guerre senza regole che prendono di mira ospedali e civili, ormai le principali vittime di feroci guerre che non combattono».

«Per me lavorare come chirurgo di MSF è come essere l’ultimo anello di una lunga serie di anelli concatenati tra loro. Ho avuto questa sensazione sin dalla mia prima missione in Afghanistan, diventata sempre più forte con il moltiplicarsi delle missioni fatte, finora dieci. Operare è solo l’ultimo atto di una serie che inizia nella sede di MSF prima della partenza – afferma Riccardo Grifoni medico chirurgo di MSF – Quando sei sul campo ti rendi conto, ancora di più nei contesti bellici, che il chirurgo è quello che deve finalizzare il lavoro impostato da decine di persone prima di lui, senza le quali da solo non potrebbe fare nulla: da chi ti fa avere i visti sul passaporto a chi trasporta e ti fa arrivare il materiale medico e i farmaci di cui necessiti. Tutto ciò non fa che aumentare la tua responsabilità sia nei confronti del paziente sia nei confronti degli altri colleghi di MSF che con il loro lavoro ti hanno permesso di operare».

Per i volontari di MSF che operano ad Ancona, la collaborazione con le realtà didattiche e culturali del territorio è sempre una preziosa opportunità per sensibilizzare e far conoscere nella sua complessa realtà l’azione medica di MSF nel mondo. «Ringraziamo perciò la LUAJ e il Comune di Jesi – afferma Annamaria Mandese, coordinatrice del Gruppo di MSF Ancona – per la loro sensibilità all’opera di MSF e per la possibilità di quest’incontro che ci consente di portare all’attenzione i tanti contesti di guerra (spesso dimenticati) in cui opera la nostra organizzazione.
I volontari di MSF del Gruppo di Ancona saranno presenti con un desk informativo. L’incontro è libero e aperto al pubblico».

Medici Senza Frontiere realizza progetti in oltre 70 paesi al mondo e nel 2016 ha effettuato più di 9 milioni e mezzo di visite mediche, ha effettuato oltre 92.000 interventi chirurgici, aiutato a nascere più di 250.000 bambini. Tra gli esponenti più illustri dell’organizzazione, l’infettivologo marchigiano Carlo Urbani, morto nel 2003 in Vietnam mentre si occupava dell’emergenza Sars, che è stato anche presidente nazionale di MSF.

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