Jesi-Fabriano

Maria Luisa Quaglieri: «Fare rete per affrontare insieme l’Alzheimer»

Il convegno è in programma a Jesi, domani 16 settembre. L'assessore ai servizi sociali: «Tutti insieme, nelle diverse figure professionali, per essere da supporto alle famiglie e ai malati»

L'assessore Maria Luisa Quaglieri

JESI – La drammaticità dell’Alzheimer è spesso vissuta dalle famiglie e dagli anziani nella solitudine di casa quando invece è la comunità che deve farsene carico, saper dare risposte a chi vive una situazione difficilissima.

E proprio domani, sabato 16 settembre, alle ore 17, nella sala della ex II circoscrizione di via San Francesco, è in programma un momento di confronto promosso dall’Associazione Alzheimer Marche onlus che da venti anni lavora sul territorio a sostegno delle famiglie dei malati. E settembre è il mese nel quale cade la giornata mondiale dei malati di Alzheimer.

Il Centro Diurno di via San Giuseppe

Nell’occasione ci sarà anche la presentazione del libro di Giorgio Soffiantini, “Alois Alzheimer e Chiara la nonna che non c’é” con la partecipazione del “Caffè Alzheimer” – un servizio di sollievo, con sede in via Gramsci a Jesi, rivolto a malati e familiari – che è un supporto importantissimo per le famiglie. Ma è la “rete” il fattore principale.

In questo convegno ci sono tutte le figure di riferimento: un medico di famiglia, Guglielmo Cherubini, un medico ospedaliero, neurologo, il dott. Emanuele Medici, c’è l’Asp 9 con Marta Filipponi, che è il braccio operativo del Comune per i servizi alla persona, e c’é il Comune stesso.

«L’intento – afferma l’assessore ai servizi sociali, Maria Luisa Quaglieri – è quello di evidenziare l’importanza di fare rete per essere tutti insieme, con le diverse figure professionali, uniti nel supporto alle famiglie e al paziente che ha questo tipo di patologia veramente terrificante.

Perchè credo che la perdita della memoria, lentamente all’inizio e poi in modo sempre più veloce, di tutto quello che ti è caro, equivale alla morte della persona».

Un insieme di soggetti che agiscono in sinergia, dunque, presenti al convegno «perché coloro che verranno ad ascoltare – sottolinea l’assessore – potranno rendersi conto che i pazienti sono presi in carico da tutti, in forma diversa ciascuno con le proprie competenze: dal volontariato alla struttura ospedaliera, dai medici di famiglia sul territorio e dal Comune». La “rete”.

A Jesi ci sono circa 800 pazienti affetti dalla malattia «sono gestiti e supportati da medico di famiglia e ospedale. Quello che noi come Amministrazione abbiamo fatto è il Centro diurno, inaugurato nell’aprile scorso, in via San Giuseppe – temporaneo perché poi ci sarà il trasferimento in via San Marco, in una parte del convento delle Clarisse –  che può ospitare 16 utenti».

«Il Centro è un posto dove si cerca di dare risposte al paziente, dove egli interagisce e si integra con gli operatori e fa delle attività durante la giornata, attività che riprende il giorno successivo. Ci sarà anche la possibilità di coltivare un piccolo orto. Non è un “parcheggio”, sono stimolati. E questo aiuta chi è malato».

In attesa anche che la Regione dia il via libera per l’Azzeruolo, una realtà dedicata all’autismo.

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