JESI – Al posto della Taverna dei Gilbertini, da 16 anni presente al Palio di San Floriano, stavolta troveremo un Infopoint.

«Continuo a non capire il perché di questa decisione che mi ha costretto a rinunciare all’allestimento».

Tra Gilberto Mannarini, titolare della pizzeria Numerouno di via Vittorio Veneto, e il comune di Jesi, è scoppiata la polemica proprio a pochi giorni dall’inizio della manifestazione.

La Taverna dei Gilbertini del “Gilbo“, attiva, durante i giorni della rievocazione storica, tra Piazza Spontini e Palazzo Ricci, quest’anno “non s’ha da fare“. Ritorna nel portafoglio, perciò, il denaro che sarebbe stato speso, circa 1.700 euro, tra allacci, Asur, tassa suolo pubblico, rifiuti, Ente Palio.

Occupava un locale adibito a cucina, all’interno del palazzo, il loggiato e la piazza dove venivano disposti i tavoli e si effettuava il servizio clienti.

Il Comune non ha più concesso l’uso del locale – quindi niente cucina -, motivando la scelta con il fatto che «già da tre anni l’Amministrazione faceva notare come non potesse continuare a essere dato in uso un locale, di proprietà, che rappresenta peraltro uno dei veri e propri ingressi agli uffici comunali».

Gli spazi all’aperto antistanti, perciò, saranno utilizzati per ospitare l’Infopoint che sarà messo, a rotazione, «a disposizione di associazioni e realtà attive sul territorio».

Gilberto Mannarini pur confermando che «da un paio d’anni la “cosa” mi era stata fatta presente, quando ho saputo, un mesetto fa, dall’assessore Luca Butini, della decisione definitiva, ci sono rimasto un po’ così, credevo che qualcun altro avesse avanzato la mia stessa richiesta».

Quello che lui, comunque, non riesce a spiegarsi è il fatto che «l’Infopoint poteva benissimo essere allestito in Piazza della Repubblica e non lì dove, comunque, qualche soldo lo avevamo investito, vedi l’impianto elettrico, e i nostri costumi, rinnovati due anni fa. Per non parlare dell’impegno e della passione che ci abbiamo messo. Ho cercato alternative, ma non è stato possibile trovarle. L’amico Davide, dell’Hemingway Cafè, che si trova accanto, mi ha proposto uno spazio da lui. Ma sarebbe stato difficilissimo».

E dal Comune anche la precisazione che «ogni volta si era poi soprasseduto in considerazione della strettezza dei tempi, dato che si era a ridosso della manifestazione. Questa volta si è comunicato con ampio e adeguato anticipo che la concessione non sarebbe stata rinnovata».