Jesi-Fabriano

Prevenzione al femminile: esperti parlano di tumore ovarico alla Chiesa dei Merighi

A Jesi un incontro con esperti per riconoscere e affrontare con consapevolezza le malattie femminili, organizzato da Fidapa e Iom

Francesca Pentericci presidente di Fidapa Jesi apre l'incontro nella chiesa dei Merighi
Francesca Pentericci presidente di Fidapa Jesi apre l'incontro nella chiesa dei Merighi

JESI – Partecipato incontro ieri pomeriggio (5 maggio) nella Chiesa Palazzo Merighi lungo Corso Matteotti, dove Fidapa e Iom Jesi e Vallesina hanno organizzato “Tumore Ovarico, cambiare il futuro si può!”.

A fare gli onori di casa è stata la presidente di Fidapa BPW Italy sezione di Jesi, Francesca Pentericci: «Siamo un’associazione di donne per le donne, siamo contente di organizzare eventi a loro dedicati». Accanto a lei Anna Trane Quaglieri per lo Iom e l’assessora alla Sanità del Comune di Jesi, Maria Luisa Quaglieri: «Il mio cuore batte per il Comune e per lo Iom» ha esordito l’assessora prima di ringraziare il dottor Angelo Curatola per il lavoro svolto «Con grande rispetto delle donne». All’evento che si ricollega alla Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico, hanno partecipato la dottoressa Rossana Berardi, Direttrice della Clinica di Oncologia presso gli Ospedali Riuniti di Torrette e insignita del Premio Internazionale Fidapa “Donne che fanno la differenza”, il dottor Angelo Curatola, Direttore Medico di Ginecologia e Ostetricia presso l’Ospedale Carlo Urbani di Jesi e la dottoressa Lucilla Garofoli, Psicologa, Psicoterapeuta e Psiconcologa. «Il Convegno è un ritorno all’attività di diffusione di una cultura della prevenzione» ha spiegato Catiuscia Ceccarelli socia Fidapa che ha moderato l’incontro.

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Il pubblico segue il convegno organizzato da Iom e Fidapa

«Quello ovarico è uno dei tumori più aggressivi e che, a differenza di altri, ha sintomi poco specifici – ha spiegato Curatola – Purtroppo non esistono nemmeno test di screening». Ogni anno sono 250mila le donne in tutto il mondo colpite dal tumore ovarico, 50mila le donne italiane. «A causa della mancanza di test di screening – ha proseguito Curatola – questo tumore viene diagnosticato in uno stadio avanzato» e ciò lo rende una delle prime cause di morte per donne tra i 50 e i 69 anni. La dottoressa Berardi ha spiegato l’importanza del Test genetico che si effettua con prelievo ematico «Su persone affette da tumore che hanno familiarità per un determinato tipo di neoplasia. Un test che permette di individuare eventuali tumori ereditari attraverso la ricerca di mutazioni genetiche predisponenti». Il test genetico è gratuito, si effettua con impegnativa mutualistica, mentre quello su soggetti sani prevede il costo del ticket. Ha chiuso gli interventi Lucilla Garofoli psicologa , psicoterapeuta e psiconcologa parlando del «Tumore ovarico oltre la malattia. Gli aspetti psicologici e relazionali vanno affrontati sin dalle prime fasi».

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