Jesi-Fabriano

Jesi: feste private nella chiesa sconsacrata di San Bernardo, l’opposizione insorge

La minoranza attacca la decisione del Comune di concedere, previo pagamento di un affitto, i locali in prossimità di Porta Valle anche per compleanni

L'opposizione in consiglio comunale a Jesi

JESI – Chiesa di San Bernardo a disposizione per feste private, compresi i compleanni (leggi l’articolo). La decisione del Comune non convince l’opposizione. Non si escludono nuove interrogazioni in materia, da presentare in occasione dei prossimi consigli comunali.

«Non mi sembra il modo migliore per valorizzare il nostro patrimonio artistico – commenta Andrea Binci del Pd -. Chi garantisce poi su eventuali danni arrecati alla Chiesa? Settanta euro, il costo dell’eventuale affitto per feste di compleanno, non credo basterebbero a coprire le spese, senza considerare cosa ciò comporterebbe. Non condivido la scelta, insomma. E mi auguro, appunto, che non si verifichino mai problemi».

«Abbiamo già chiesto in aula di non concedere gli spazi a soggetti che si richiamano all’ideologia fascista, ai suoi linguaggi rituali, alla sua simbologia e/o che praticano forme di discriminazione razziale, etnica, religiosa, di genere – evidenzia Jesi in Comune -. Ora ci riserviamo di riflettere sulla possibilità di festeggiare il compleanno a San Bernanrdo: documenti ufficiali della Piccola Biblioteca Jesina, firmati da Luconi e Cocola, ricordano come la chiesa sia uno dei più bei gioielli dell’arte barocca presenti a Jesi. Di pianta rettangolare, con volta a botte, è completamente decorata a stucco. Nella chiesa e nella sacrestia vi erano numerose tele dipinte dal romano Giacomo Del Po, quelle che ornavano i due altari laterali, sono state donate dalla marchesa Metella Pianetti alla Pinacoteca comunale. Questo il nodo della discussione: riteniamo che il patrimonio artistico e culturale della città debba essere valorizzato, anche come forma di educazione alla cittadinanza. A Fabriano e Senigallia in contesti simili sono stati realizzati auditorium mentre a Jesi, a nostro parere si svilisce in questo modo il patrimonio artistico della città. In consiglio comunale avevamo anche chiesto di poter entrare nel merito della scelta delle sale e delle destinazioni, ma inutilmente».

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