Jesi-Fabriano

“L’Affido in festa” a Jesi ma occorre fare di più

Domani 25 novembre alla scuola Federico II l'evento dedicato al tema, 45 i casi gestiti dall'Asp in Vallesina evitando ai minori provenienti da situazioni di disagio la comunità. Ma il numero delle famiglie disponibili ad accogliere non basta alle esigenze

Da sinistra Barbara Paolinelli dell'Asp, l'assessore Marialuisa Quaglieri, il direttore Asp Franco Pesaresi

JESI – Domani 25 novembre ci sarà “L’Affido in festa” alla scuola Federico II di piazzale San Savino. Dalle 16 alle 19.30, con contorno di stand informativi ma anche di laboratori e spazi ricreativi per i più piccoli, un intero pomeriggio dedicato al tema e all’importanza dell’istituto dell’affido di minori provenienti da famiglie in condizioni di disagio presso parenti o altri nuclei familiari. «Uno strumento fondamentale, perché una famiglia può e deve avere molte porte» dice l’assessore ai servizi sociali Marialuisa Quaglieri. «L’esperienza dell’affido risulta sempre una risorsa e un momento di crescita non solo per chi viene ospitato ma anche e soprattutto per chi accoglie».

L’assessore ai servizi sociali, Maria Luisa Quaglieri

A restituire il quadro della situazione su questo tema sono, per l’Azienda Servizi alle Persona, il direttore Franco Pesaresi e la responsabile dell’area minori Barbara Paolinelli. Numeri più o meno costanti negli anni nella nostra zona ma con un calo delle famiglie disponibili ad accogliere che preoccupa. Attualmente sono 45 in Vallesina gli affidi seguiti dall’Asp. Erano 39 lo scorso anno ma prima ancora il numero si era sempre mantenuto sopra 40, con una punta di 48 nel 2015. «L’affido presso famiglie -spiega Pesaresi- permette di evitare la collocazione del minore in strutture e comunità. Si può trattare di un affido completo, per un tempo determinato che abitualmente è di circa due anni, o anche di quello che noi chiamiamo “appoggio”: un affido diurno solo per alcune ore durante il giorno». Degli attuali 45 affidi seguiti dall’Asp, 33 quelli completi, 12 i diurni. In 8 casi si tratta di affidi intra familiari, 37 quelli all’esterno del nucleo familiare d’origine. Trentanove gli affidi giudiziali a seguito di decisioni del Tribunale, 6 quelli consensuali in accordo con le famiglie di provenienza. La parte del leone la fa Jesi, con venti affidi, mente il resto si divide fra gli altri Comuni dell’Ambito (5 quelli a Filottrano).

Franco Pesaresi
Franco Pesaresi

Se nel 2018 sono 9 i nuovi casi di affido trattati dall’Azienda Servizi alle Persona (3 completi e 6 diurni), le famiglie disponibili ad accogliere i minori, anche solo per alcune ore del giorno o alla settimana, sono in calo. E le 9 predisposte e attualmente non impegnate non sono un numero sufficiente a fronte di ulteriori 54 casi di minori affidati in comunità. Dieci nel 2018 le richieste di appoggio e affido diurno non soddisfatte per mancanza di famiglie affidatarie.

Se ne parlerà domani alla Federico II, con ospiti e testimonianze di esperti e famiglie coinvolte. Mentre testimonial come le campionesse Giovanna Trillini ed Elisa Di Francisca, l’attore Paolo Ruffini e personaggi di rilievo nazionale dell’informazione e del sociale promuoveranno la campagna per il “buono tempo”: due ore «da offrire a chi ha bisogno di essere accompagnato, ospitato per un momento di amicizia o anche per un semplice pranzo (info www.aspambitonove.it oppure www.miaffido.it)».

Il “buono tempo” dell’Asp

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