Jesi-Fabriano

Interporto Marche nel degrado, Giampaoletti: «Voglio vederci chiaro»

Il consigliere comunale jesino di Insieme Civico ha presentato un'interrogazione in cui ha evidenziato le criticità in cui versa l'area oggi e che dovrebbe ospitare la Centrale regionale del 118 e la Centrale unica di risposta alle prenotazioni sanitarie

Interporto Marche
La palazzina dell'interporto delle Marche a Jesi che sorge alla Coppetella

JESI – Buche, verde incolto, poca sicurezza. A mettere in luce le criticità sull’Interporto Marche è il consigliere comunale di Insieme civico Marco Giampaoletti, che nell’ultimo consiglio comunale ha presentato un’interrogazione a riguardo: «Sono preoccupato per quel che accade all’Interporto: oltre all’inchiesta in corso (leggi l’articolo), qui manca la manutenzione interna e stradale, ci sono buche profonde con conseguenze per i mezzi pesanti, il taglio dell’erba non viene effettuato e manca la sicurezza: non ci sono controlli agli accessi e le telecamere che dovevano essere garanzia di sicurezza per tutta la struttura e gli operatori presenti all’interno, non funzionano».

Marco Giampaoletti
Marco Giampaoletti

Il Comune di Jesi è socio dell’Interporto con una percentuale del 2.93%. La situazione era stata confermata dal sindaco Massimo Bacci che ha ricordato come lo scorso autunno si sia svolta una commissione regionale sul posto, in modo che la situazione fosse sotto agli occhi di tutti. «Lo stato di abbandono nella struttura che ha visto investiti 50 milioni di euro nella struttura pubblica, è il medesimo dell’autunno scorso» ha detto il primo cittadino, confermando le segnalazioni del consigliere comunale.

La struttura, secondo le previsioni, dovrebbe ospitare la Centrale regionale del 118 e la Centrale unica di risposta alle prenotazioni (Cur Umbria e Marche), convertendo la struttura in polo logistico per il servizio sanitario delle Marche.

«Il consiglio regionale delle Marche si era espresso con un voto unanime, approvando una mozione che impegna la giunta regionale a promuovere iniziative per ottenere i finanziamenti necessari al completamento di questo opera ferroviaria (leggi l’articolo) – prosegue il consigliere jesino – Sono convinto che l’amministrazione attuale dell’Interporto vada rivista. Ci sono realtà attività ben avviate che vanno dalla logistica ai trasporti, alla distribuzione di lubrificanti al commercio di rottami. C’è inoltre un’area di servizio attrezzata anche per lavaggio di mezzi pesanti: realtà che potrebbero crescere. Parecchi soldi pubblici sono stati spesi e le cose non funzionano – conclude Giampaoletti – Da parte mia continuerà a seguire la situazione».

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