Jesi-Fabriano

In Verdicchio Veritas Museum

L'Azienda vitivinicola Sartarelli ha inaugurato una nuova area aziendale per convegni, esposizioni e degustazioni con all'interno un percorso conoscitivo dedicato al proprio prodotto di punta, un'eccellenza tutta marchigiana

POGGIO SAN MARCELLO – “In Verdicchio Veritas Museum”. Questo è il nome del museo inaugurato oggi pomeriggio dall’azienda vitivinicola Sartarelli per omaggiare l’eccellenza della Vallesina, raccontandone – grazie ad immagini storiche e multimediali – la storia dalle origini fino alla sua affermazione nell’ultimo secolo.

«Il Verdicchio è da sempre il cuore della produzione Sartarelli – spiega Donatella Sartarelli -. A questa straordinaria cultivar dobbiamo il nostro successo, la nostra passione e tutto ciò che l’azienda è diventata oggi. Realizzare un Museo che ne racconti le vicende e possa ricordare nel tempo il suo prezioso valore è stata quindi una coincidenza più che naturale. Ecco il perché di questo nostro spontaneo e doveroso omaggio al Verdicchio dei Castelli di Jesi. Che, per noi, non è un semplice Museo, bensì un simbolo. La nuova struttura, a forma di cubo, spiccatamente contemporanea, sorge accanto alla casa colonica del 1882, sede storica della nostra azienda, segnando un importante e indispensabile passaggio di testimone dall’antico al moderno. Le tradizioni e i valori in cui crediamo, radici imprescindibili del nostro mestiere, abbracciano così quella volontà di guardare avanti con fiducia e coraggio che muove tutt’ora la famiglia Sartarelli».

La benedizione del Museo del Verdicchio allestito dall’azienda Sartarelli

Il museo si trova all’interno di una nuova area aziendale che comprende un’ampia sala multimediale per convegni, esposizioni, degustazioni o altri eventi. Legno, pietra, acciaio e sughero si combinano per creare un accordo inconfondibile pieno di naturalezza e fascino – riferiscono dall’azienda -. Essi sono stati accuratamente scelti poiché elementi naturali e soprattutto a basso impatto ambientale. Il particolare mix tra acciaio e legno, poi, rende la struttura antisismica, una caratteristica di fondamentale importanza nel nostro territorio, mentre l’utilizzo del sughero isola gli ambienti così da permettere di mantenere una condizione termica ottimale e costante sia in presenza delle basse temperature invernali che del caldo estivo. Il variegato e profumato roseto, posto sul pendio adiacente, addolcisce la forma geometrica dell’edificio, rendendolo ancor più in armonia con il paesaggio. Le rose, disposte secondo una scala cromatica seguendo il cammino degustativo dalla tonalità più chiara alla più scura, richiamano i colori dei nostri vini e grazie alla loro bellezza e agli intensi profumi creano un percorso sensoriale unico. Le ampie vetrate riflettono la vastità del territorio e allo stesso tempo creano un continuum con i vigneti circostanti e le morbide colline di Poggio San Marcello. L’impressione è quella di ammirare un’opera d’arte: un dipinto che lega indissolubilmente il paesaggio all’architettura, una straordinaria illusione che anticipa già ciò che il visitatore può trovare varcando la porta del nostro “Omaggio al Verdicchio”».

Taglio del nastro affidato al sindaco di Poggio San Marcello, Tiziano Consoli. Fra i presenti, il riconfermato sindaco di Jesi, Massimo Bacci, il deputato Emanuele Lodolini e il consigliere regionale, Enzo Giancarli.

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