Jesi-Fabriano

L’impiegato creativo espone al Reasonanz

Da domani (21 giugno) fino al 5 luglio presso l'associazione culturale di Loreto, saranno in mostra le opere di Diego Bonci, 34 anni, cuprense, ingegnere di professione che disegna per hobby

"2000'n'dude", titolo dell'illustrazione di Diego Bonci

CUPRAMONTANA – Approdano al Reasonanz di Loreto i lavori del cuprense Diego Bonci. Il Reasonanz, associazione culturale di via Leonessa, che aveva sede a Jesi fino a qualche anno fa, si mostra sempre molto attenta a dare spazio alla cultura in tutte le sue forme. Da domani, 21 giugno, fino al prossimo 5 luglio, a partire dalle 19, l’associazione sita presso l’ex tiro a volo ospita le opere di Diego Bonci, cuprense di 34 anni.

Che studi ha fatto?
«Sono ingegnere. Per quanto riguarda il disegno: autodidatta. Disegnavo molto da bambino ma poi ho smesso. Al liceo ho avuto una pessima insegnante: con una così non viene di sicuro la voglia di rimetterti a disegnare. Ho ripreso a farlo 4 o 5 anni fa, non so come mai! Adesso non credo che smetterò più».

Quanti disegni esporrà e che tecnica usa?
«Disegno su carta con penne, pennini, pennelli, pennarelli… tutti rigorosamente a inchiostro nero. Spesso ritocco il disegno in digitale e qualche volta lo porto a stampare in un laboratorio artigianale di serigrafia, tecnica di stampa della quale mi sono innamorato. Al Reasonanz porterò tutto quello che ho fatto stampare e incorniciare ultimamente.  In totale una quindicina di pezzi, tra serigrafie, stampe risografiche e digitali».

Fa illustrazioni per lavoro o per divertimento?
«Disegno per hobby, sfruttando il pochissimo tempo libero che la mia famiglia e un lavoro a tempo pieno, che di creativo ha molto poco, mi concedono. Ho però la fortuna di poter disegnare ciò che voglio e per chi voglio, senza dovere “combattere” ogni giorno come fanno gli illustratori professionisti. Ho già accettato e portato a termine lavori di illustrazione, li accetterò in futuro e li vado anche cercando, ma devono per forza essere compatibili con la mia vita di tutti i giorni».

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