Jesi-Fabriano

I 5 Stelle e le criticità dell’ospedale: «La politica “calpesta” il nome di Carlo Urbani»

«Siamo fortemente vicini alla signora Giuliana Chiorrini e condividiamo il suo disappunto e la sua amarezza», sottolineano. La vedova del "medico della Sars" era intervenuta proprio ieri, 9 gennaio, con una lettera aperta indirizzata agli amministratori della sanità marchigiana

L'ospedale "Carlo Urbani"
L'ospedale "Carlo Urbani"

JESI – Non si è fatta attendere anche la presa di posizione del MoVimento 5 Stelle che, proprio dell’ospedale “Carlo Urbani” e le sue problematicità ha fatto da tempo uno dei suoi cavalli di battaglia, da Massimo Gianangeli a Claudia Lancioni, a livello comunale, e con Romina Pergolesi in sede regionale.

Romina Pergolesi in un recente sopralluogo all'ospedale
Romina Pergolesi in un recente sopralluogo all’ospedale

«Le nostre interrogazioni, i nostri banchetti, i nostri comunicati, – dicono – sono numerosi, ma la saccenza di chi è al potere ha snobbato il nostro grido di allarme. Ora che la vedova Urbani grida allo scandalo tutte le massime cariche istituzionali cercano di correre ai ripari con proclami scandalizzati sull’operato dell’Asur».

«Il nostro ospedale – si sottolinea – ha avuto l’onore di essere intitolato a nome di colui che “è cresciuto inseguendo il miraggio di incarnare i sogni; fa dei suoi sogni la sua vita ed il suo lavoro“. Di sicuro “quel nuovo contenitore” non è ciò che il dottor Carlo Urbani avrebbe desiderato. Lo spirito di abnegazione, il sudore ed il sacrificio degli operatori ricordano e portano valore al suo sacrificio, ma la politica cittadina e regionale “calpestano” il suo nome».

Claudia Lancioni e Massimo Gianangeli
Claudia Lancioni e Massimo Gianangeli

«Siamo fortemente vicini alla signora Giuliana Chiorrini e condividiamo il suo disappunto e la sua amarezza. La decadenza dell’ospedale jesino non può essere accostata a un esempio di vita come quella donataci da Carlo Urbani. La salute è un bene della collettività e deve essere garantita da standard elevati e personale competente. I giochi di potere devono rimanere fuori dalla Sanità».

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