Jesi-Fabriano

La Fondazione Carisj presenta i prossimi quattro anni di attività

Mostre permanenti, attività culturali, la creazione di un distretto culturale e turistico per la Vallesina e una cittadella del volontariato. E sullo spostamento della statua di Federico II, il presidente Bassotti precisa: «Non ci è stato chiesto niente»

vertici fondazione Carisj
Alfio Bassotti e Mauro Tarantino

JESI – Rinnovato il Cda della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi che passa da sette membri a cinque, e definite le linee programmatiche del quadriennio 2017-2021.

Nel nuovo consiglio di amministrazione ci sono il presidente Alfio Bassotti, che ha ringraziato il precedente Cda per il lavoro svolto, il vice Matteo Mancini e tre consiglieri Giovanni Cucchi, Ennio Figini e Giancarlo Giacani. «Le attività programmatiche che vogliamo mettere in campo in questo quadriennio – ha spiegato Bassotti – non possono prescindere dalla difficile situazione economica in cui versa la nostra fondazione, dovuto al sostanziale azzeramento degli investimenti azionari ed obbligazionari effettuati nel tempo da Carisj in Banca Marche, istituto dal 2015 in liquidazione coatta amministrativa da Banca Italia. Siamo riusciti ad evitare una debacle grazie ad un taglio delle voci di spesa: riduzione degli emolumenti agli amministratori scesi da 500mila euro annui del 2013 agli attuali 74mila, la riduzione del 50% delle spese generali compreso il personale e il blocco totale delle erogazioni liberali». La Fondazione Carisj ha inoltre provveduto a patrimonializzare larga parte degli accantonamenti che hanno permesso di aumentare il patrimonio, ora sui 19milioni di euro.

Alla luce di questi provvedimenti la Fondazione Carisj nel quadriennio a venire ha intenzione di consolidare ulteriormente la patrimonializzazione con interventi che valorizzino e utilizzino il patrimonio immobiliare, portando parallelamente avanti l’attività legale a tutela degli interessi della Fondazione: «Sulla vicenda Banca Marche è calato un silenzio assordante» il commento del presidente Bassotti, che fa sapere l’interessamento verso il lavoro della commissione d’inchiesta parlamentare sull’attività bancaria e finanziaria del nostro paese, cui la Fondazione Carisj sta offrendo un contributo informativo.

«Da tempo – continua Bassotti – abbiamo dato mandato ai legali della Carisj di procedere alla costituzione di parte civile contro tutti i soggetti che il tribunale ha già deciso, e quelli che deciderà, di rinviare a giudizio, al termine delle indagini promosse dalla procura della Repubblica sulla vicenda Banca Marche». Due le novità: un esposto denuncia contro Banca Italia depositato nelle Procure della Repubblica di Ancona e Roma e la trasmissione alla commissione parlamentare di inchiesta di una relazione meticolosa.

Numerose le attività culturali: dal completamento del lavoro di ordinamento e schedatura del materiale conservato nell’archivio storico che sarà trasferito nel palazzo di via Martiri (poco distante da Piazza Colocci), all’allestimento di una mostra permanente dedicata a pittore Domenico Luigi Valeri. Otto dipinti ovali e sei pale d’altare che saranno esposte nei locali di Piazza Colocci al termine del restauro. E ancora: la creazione di un distretto culturale e turistico sulle attività e le eccellenze dei ventisei comuni della Vallesina, del Misa e della valle del Nevola. Si parla di una “Cultural Valley” dotata di sistemi informatici ad uso del turismo innovativi. La creazione di una cittadella del volontariato e della cultura grazie alla ristrutturazione del palazzo di via Martiri. Previsto anche l’abbattimento delle barriere architettoniche nei locali di proprietà, la pubblicazione di bandi per elargizioni liberali di modesta entità, un museo numismatico a Senigallia, le iniziative per le celebrazioni nel 2019 del 25esimo anniversario della Fondazione.

«Il palazzo di via Martiri sarà restaurato con parte del denaro ottenuto dalla vendita di tre appartamenti sopra all’attuale Museo Federico II del valore complessivo di 700mila euro – ha aggiunto Bassotti – La statua di Federico II nel cortile? Ho grande rispetto per le istituzioni ma a noi non è stato chiesto nulla, quel piazzale è della Fondazione che mette in vendita gli appartamenti». E sulla Fondazione Angelo Colocci: «Al 31 dicembre 2017 non saremo più soci. Collaborazioni dal 2018 in poi? se ne può parlare».

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