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Cupramontana, un film promuove la raccolta firme “Ero straniero”

Domani (14 ottobre) la sala consiliare di Cupramontana ospita la raccolta firme "Ero straniero" e il film "L'ordine delle cose" di Andrea Segre

Cupramontana
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CUPRAMONTANA – È con un film di grande attualità che il Gruppo di Acquisto Solidale di Cupramontana, in collaborazione con l’amministrazione comunale e le parrocchie di San Leonardo e San Lorenzo, partecipano alla raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Ero Straniero” per la modifica della legge Bossi Fini.

Per l’occasione, domani, sabato 14 ottobre alle 18, nella Sala Consiliare del Municipio cuprense sarà proiettato il film di Andrea Segre “L’ordine delle cose”, ad ingresso libero. La pellicola uscita lo scorso agosto, è stata inserita nelle Proiezioni Speciali della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, sorprendendo critica e pubblico. Con il regista hanno lavorato Paolo Pierobon, Giuseppe Battiston, Valentina Carnelutti, Olivier Rabourdin, Fabrizio Ferracane Yusra Warsama, Roberto Citran, Fausto Russo Alesi, Hossein Taheri. La storia è quella di Corrado un funzionario del Ministero degli Interni italiano specializzato in missioni internazionali contro l’immigrazione irregolare.

Il suo ordine delle cose viene scosso dal’incontro con una donna somala che vuole scappare dalla Libia e raggiungere l’Europa. Il lavoro cinematografico è iniziato tre anni fa: «Per molti mesi ho incontrato insieme a Marco Pettenello alcuni “veri Corrado” e parlando con loro ho intuito che l’Italia si apprestava ad avviare respingimenti di migranti nei centri di detenzione libica – si legge sulle note di regia – Nessuno lo diceva pubblicamente, ma ora che il film esce è tutto alla luce del sole. Mi auguro che il film aiuti a riflettere su cosa stiamo vivendo in questi giorni e sulle lunghe conseguenze che vivremo ancora per anni». Cupramontana ha quindi scelto il film di Segre per presentare la raccolta firme di iniziativa popolare “Ero straniero” volta a superare la legge Bossi-Fini e cambiare le politiche sull’immigrazione puntando su inclusione e lavoro.

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