Jesi-Fabriano

«Broncopneumologia alla chiusura, stiamo rasentando il ridicolo». L’accusa di Francesco Bravi

Il presidente della Cri di Jesi, già illustre medico del reparto, interviene sulle criticità del nosocomio dopo la lettera aperta della famiglia di Carlo Urbani al quale l'ospedale cittadino è intitolato

Francesco Bravi
Francesco Bravi

JESI – Continuano le prese di posizione, dopo la lettera aperta dei familiari di Carlo Urbani , al quale l’ospedale è intitolato, sulla situazione della struttura sanitaria e contro le criticità che questo nosocomio, presentato a suo tempo come “modello“, purtroppo denuncia quotidianamente.

La gestione complessiva è sotto accusa, non il lavoro di quanti si adoperano per far andare avanti una “macchina” che perde pezzi nonostante le tante promesse di revisione.

E, a dire la sua, ancora una volta, è il presidente della Croce Rossa jesina, Francesco Bravi, una vita da illustre medico nel reparto di Broncopneumologia, fiore all’occhiello della sanità cittadina. Sino a qualche tempo fa…

L'ospedale "Carlo Urbani"
L’ospedale “Carlo Urbani”

«Siamo arrivati alla resa dei conti – afferma Bravi -. Quella che sembrava soltanto un’ipotesi sta diventando realtà. L’11 gennaio, domani, la Broncopneumologia di Jesi chiuderà i battenti. Questa è la decisione dell’Asur Marche, nonostante i numerosi appelli da parte di sanitari e di cittadini. Non ultima, la lettera di un’anziana signora, rivoltasi alla Boldrini, dicendosi molto preoccupata perché viene seguita da anni, con ottimi risultati, per una patologia che necessita di una attenzione specialistica.

Ma la situazione attuale è diventata tragica in quanto i medici del reparto sono soltanto due, uno in corsia l’altro in ambulatorio. Un terzo è attualmente assente per problemi personali. Non ci si rende conto di quanto irresponsabile sia la decisione di lasciare un solo medico a gestire il reparto, non potendo usufruire dei necessari turni di riposo, a scapito dei degenti.

Per Francesco Bravi la situazione del reparto Bpn è tragica

E non diversi sono i problemi dei medici della Medicina Interna che dovrebbero sobbarcarsi tutto il lavoro della Broncopneumologia, oltre al proprio, con turni estenuanti. Lo stesso dicasi per il personale paramedico.

La promessa di Avviso e di Concorso è stata disattesa, sia per la decisione più volte rimandata, sia per la lentezza burocratica.

Intanto, la Broncopneumologia di Osimo è Unità Operativa Complessa a differenza di quella di Jesi che resta Unità Operativa Semplice… ma, ormai, non sarà più un problema, visto che si chiude!

Si parla del trasferimento dei medici Bpn di Osimo all’Inrca, ma quando? Fra un anno o due? Quando, se ancora non sono iniziati i lavori per la costruzione dell’ospedale?

Stiamo rasentando il ridicolo!».

 

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