Jesi-Fabriano

Baligani e Simonetti, il confronto fra due famiglie signorili di Jesi

Un’ampia ricerca di Virginio Villani , pubblicata nella rivista di storia regionale “Marca/Marche” è lo spunto che ha portato alla scelta della Planettiana quale luogo ideale per la presentazione dell’ultimo numero della rivista, dedicato appunto al tema “Famiglie nelle Marche. Economia, relazioni e potere (secolo XIII-XX)

Sala lettura al primo piano della biblioteca Planettiana
Sala lettura al primo piano della biblioteca Planettiana

JESI – Un’ampia ricerca di Virginio Villani su due famiglie signorili jesine, i Baligani e i Simonetti (secoli XIII- XIV), pubblicata nella rivista di storia regionale “Marca/Marche” dell’editore Andrea Livi di Fermo, è lo spunto che ha portato alla scelta della della Biblioteca Planettiana quale luogo ideale per la presentazione dell’ultimo numero della rivista, dedicato appunto al tema “Famiglie nelle Marche. Economia, relazioni e potere (secolo XIII-XX).

La presentazione avverrà oggi pomeriggio, alle ore 18, nella Sala Maggiore di Palazzo della Signoria e sarà aperta dal professore Francesco Pirani dell’Università di Macerata con un excursus sul carattere della rivista e sui contenuti dell’ultimo numero. A seguire il prof. Virginio Villani esporrà la propria ricerca sulle due famiglie jesine protagoniste di due secoli della storia comunale della città. Un tema toccato ripetutamente dalle varie storie cittadine che si sono succedute nei secoli, ma in maniera episodica e frammentaria. La nuova ricerca, utilizzando tutte le fonti documentarie disponibili, approfondisce e ordina sistematicamente le vicende, al fine di mettere in evidenza il ruolo determinante, e spesso sottovalutato, esercitato dalle famiglie signorili, a Jesi come altrove, nella evoluzione/involuzione del fenomeno comunale fino all’affermazione di regimi tirannici, poi legittimati con il vicariato apostolico.

Nel caso dei Baligani e dei Simonetti, si è trattato di una vera e propria ipoteca esercitata a lungo sulle istituzioni comunali proprio nella fase della loro maggiore autonomia, un’ipoteca favorita certamente dalla debolezza del potere centrale dello Stato della Chiesa, ma resa possibile anche e soprattutto dall’incompiutezza e dalle contraddizioni delle istituzioni comunali, che non riescono a pervenire ad una democrazia rappresentativa nell’accezione moderna, lasciando ampio spazio alle lotte di fazione e quindi ai poteri personali.

Solo dopo la fine delle signorie/tirannie, quella dei Simonetti nel 1408, quella di Braccio da Montone nel 1424, quella di Francesco Sforza nel 1447, le potenzialità sociali ed economiche del ceto borghese fino ad allora soffocate e compresse dai regimi autoritari, riescono a dispiegarsi liberamente, aprendo una stagione di grande sviluppo economico, sociale e culturale della città. L’incontro offrirà quindi l’occasione di ripercorrere alcuni momenti cruciali della storia comunale della città, visti da un’angolatura articolare, quella del ruolo delle famiglie signorili.

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