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3P Engineering, tecnologia e innovazione “made in Marche”

Due sedi, 25 collaboratori, 2 milioni di euro il fatturato. In costante crescita, la società di ingegneria di Chiaravalle ha realizzato M-Stekio, un nuovo piano cottura a gas destinato a rivoluzionare la cucina

Michele Marcantoni a sinistra e Rosalino usci a destra di 3P Engineering
Michele Marcantoni a sinistra e Rosalino usci a destra di 3P Engineering

CHIARAVALLE – Si chiama  M-Stekio il progetto che punta apertamente a rivoluzionare il piano cottura a gas. Selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Cosme (GA n. 733513), in quanto originariamente legato all’ambito “Mobile” (relativamente ai settori camper, caravan, yacht), si distingue per molteplici aspetti tecnologici e di design ed è realizzato da 3P Engineering, la società di ingegneria di Chiaravalle nata nel 2002, fra le eccellenze tecnologiche dell’impresa marchigiana.

M-Stekio-Burnerway

Diverse le caratteristiche uniche che distinguono M-Stekio/Burnerway, a partire dalla varietà di potenze di fiamma disponibili sullo stesso fornello: «Questa peculiarità comporta un duplice vantaggio – spiega Michele Marcantoni, fondatore di 3P Engineering e oggi co-amministratore delegato insieme a Rosalino Usci -. Innanzitutto, in un solo fornello si trova il ventaglio di potenze che fino ad oggi corrispondevano a tre bruciatori, permettendo di ridurre il numero dei fornelli o avere maggiore scelta a parità di bruciatori.  Inoltre, durante la cottura dei cibi, non è più necessario cambiare fornello perché lo stesso bruciatore è utilizzabile per le padelle più grandi  fino alla moka».

3P Engineering è stata fondata ad Ancona nel 2002, grazie alla vittoria della business competition E-Capital, come società d’ingegneria innovativa nonché primo laboratorio metallurgico nella regione Marche. Dal 2008 l’azienda ha trasferito la propria sede principale a Chiaravalle, dove sono nate le divisioni termo-fluidodinamica ed elettrica nella business unit “Laboratorio Prove”, i primi “Banchi Prova” per test prestazionali e la business unit “Sviluppo Prodotto”. Negli anni, la gamma di soluzioni si è arricchita sempre più, fino a comprendere il laboratorio prove di combustione e la divisione polimeri, lo sviluppo di applicativi software e le lavorazioni meccaniche attraverso centri di lavoro multitasking, con stampaggio di materie plastiche e trattamenti termici, che danno origine alla business unit PreSerie, per la produzione di prototipi e piccoli lotti di produzione di alta qualità.

Nel 2013 l’azienda è entrata a far parte del gruppo Dafram al 50%, diventando consociata della leader a livello internazionale nel settore Oil & Gas e nella produzione di valvole. Nello stesso anno 3P Engineering ha aperto un’unità locale a Urbisaglia, dedicata al settore Oil & Gas, in cui, grazie alle proprie distintive conoscenze, si occupa anche di Ricerca & Sviluppo per Dafram. Amministratori delegati sono Michele Marcantoni (fondatore) e Rosalino Usci, entrambi ingegneri meccanici e Phd . L’azienda è composta da circa 25 persone. Due milioni di euro il fatturato, in costante crescita.

Marcantoni e Usci, quali sono gli obiettivi di 3P Engineering?
«L’azienda è impegnata in due progetti selezionati dalla Commissione Europea per la loro portata innovativa, nell’ambito del programma Life e programma Cosme (quest’ultimo è relativo al progetto M-Stekio) – spiegano i due coordinatori della società -. Nel più breve periodo, considerando che M-Stekio terminerà il 31/12/2018, 3P Engineering sarà concentrata sulla finalizzazione e il successo di questo prodotto. Siamo inoltre focalizzati in un nuovo progetto strategico per il settore “cooking” relativo a nuove tecnologie per piani cottura a gas basati su otto brevetti di invenzione industriale. Oltre ai due progetti europei, a livello aziendale, tre sono le aree in cui 3P Engineering è in prima linea nel breve periodo: innanzitutto Industria 4.0, per cui offre servizi e competenze specifiche che consentono alle aziende di diventare competitive sul mercato. In secondo luogo, investimenti e potenziamento delle lavorazioni meccaniche  (business unit PreSerie), grazie a una dotazione di macchine dedicate che, oltre alle consuete lavorazioni dei prototipi con processi di lavorazione per asportazione di materiale, realizzano anche processi di prototipazione rapida basata sull’uso di tecnologie additive, nonché tecnologie innovative mirate alle lavorazioni della componentistica elettronica che permettono di realizzare velocemente schede elettroniche e assemblaggi. Infine, la business unit Banchi Prova, per cui 3P Engineering si distingue per la realizzazione di sistemi finalizzati alla validazione dei prodotti: diversi sono i player internazionali che hanno già scelto la tecnologia di 3P Engineering, anche per la possibilità di personalizzare ogni sistema in base a specifiche esigenze.Nel medio e lungo termine 3P Engineering sarà impegnata sul processo di industrializzazione del progetto “cooking”, e sul potenziamento della unità di business “Sviluppo Prodotto” che, lavorando in tandem con la business unit “PreSerie”, consentirà alle aziende di gestire l’intero processo creativo dall’idea di un nuovo prodotto fino allo sviluppo delle prime campionature, con l’avvio della produzione, l’effettuazione dei test preliminari, e la ricerca dei fornitori migliori per il raggiungimento del risultato ottimale in termini di qualità del prodotto finito. Obiettivo per le business unit “Laboratorio Prove” e “Banchi Prova” è consolidare la propria leadership anche nei mercati esteri e in particolare, per il Laboratorio Prove, diventare punto di riferimento internazionale per le prove di captazione per cui 3P Engineering si distingue a livello mondiale, per competenze uniche e specifiche che permetteranno di evolvere i test su cappe domestiche e piani cottura, anche a induzione».

In Italia, dunque, si può fare innovazione…
«L’innovazione si deve fare perché il progresso non può prescindere da una continua evoluzione tecnologica e scientifica, ma i principali ostacoli risiedono nei costi e relativi investimenti: oggi, non a caso, sono le multinazionali a fare da traino all’innovazione. Alla base però, c’è sempre il capitale umano, e qui risiede la sfida per le piccole e medie imprese, che devono riuscire a investire oltre che nella ricerca, nelle persone, per scoprire e far crescere i talenti. In 3P Engineering,  il 70% delle risorse umane è composto da giovani ingegneri (meccanici, elettronici, edili), di cui il 24% è ricercatore universitario e Phd, con competenze altamente qualificate che ci hanno permesso ad oggi, di creare 31 brevetti di invenzione industriale (di cui 21 per le aziende nostre clienti)».

Su cosa dovrebbe puntare questo Paese per ripartire?
«Innovazione, investimenti, formazione e PMI, che sono la spina dorsale dell’economia italiana. L’ultimo rapporto stilato dagli analisti di Cerved Group, con la collaborazione di Confindustria (Rapporto PMI 2018), ha messo in evidenza come i bilanci delle piccole e medie imprese italiane mostrino chiari segnali di miglioramento per il quarto anno consecutivo, ma le PMI devono essere supportate a livello di finanza agevolata, bandi e possibilità di crescita. 3P Engineering ha ricevuto sostegno dall’Unione Europea e dalla Regione Marche che hanno premiato la capacità innovativa dei propri progetti ma è fondamentale che per continuare il percorso di sviluppo, non si interrompa questa spirale virtuosa che consente a realtà di piccole dimensioni ma di valore come 3P Engineering, di diventare competitive anche a livello internazionale».

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