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Il giorno dopo la tragedia di Corinaldo: sentimenti ed emozioni contrastanti

Dolore e rabbia sono miste all'indignazione, alla paura e alla gioia per le prime notizie positive sui feriti che giungono da Ancona

I carabinieri all'esterno del locale

SENIGALLIA – Non sono passate che poche ore dalla tragedia che ha causato morti e feriti nella discoteca corinaldese e il clima che si respira in città è un mix di dolore, rabbia, indignazione. E non potrebbe essere altrimenti dati i sentimenti che circolano sia tra chi vi ha preso parte, sia tra coloro che fortunatamente non erano alla Lanterna Azzurra.

Dolore e disperazione sono i sentimenti di tanti cittadini provati da questa drammatica vicenda, che si uniscono al lutto delle famiglie delle sei vittime – cinque minorenni e una madre 39enne – morte durante una serata che doveva essere di spensieratezza e felicità.
Le comunità di Corinaldo, Senigallia, Fano e Frontone, sono in lutto per le sei giovani vite spezzate in pochi attimi di panico. Bandiere a mezz’asta, mercatini annullati, eventi rimandati in varie città, campionati sospesi, luminarie natalizie spente: sono questi i segni di un clima ben differente dallo spirito natalizio, come testimoniato anche dai messaggi di cordoglio giunti persino dal presidente Mattarella e da papa Francesco.

Poi c’è la rabbia per una situazione che si poteva evitare: una rabbia che emerge dirompente dai messaggi sui social network, più silente ma presente tra chi, invece, vuole parlare poco o affatto di un episodio che segnerà la vita per sempre.
«Stasera tornando a casa sono passato davanti a una nota discoteca di Senigallia – scrive su Facebook Francesco – e mi sono veramente meravigliato di vedere il parcheggio pieno nonostante la tragedia della Lanterna Azzurra. Non so se mi facciano più schifo i gestori per aver comunque aperto in questa sera del lutto cittadino o i clienti per esserci comunque andati». Molti hanno risposto in modo indignato, mentre altri hanno preferito non parlare.

«Diverse amiche sono rimaste traumatizzate – afferma Francesca, 15 anni – e non ne vogliono parlare tanto, anche perché non si aspettavano che una serata si trasformasse in quella baraonda che ha causato morti e feriti. Tra di noi si parla di sentimenti ed emozioni, di responsabilità, chi possa aver utilizzato lo spray, di come possa essere accaduto, delle persone presenti se fossero in soprannumero, ma non riusciamo ad avere una spiegazione».

Poi però emergono anche altri sentimenti: c’è la paura che eventi simili possano capitare ancora; c’è la voglia di riscatto di quegli esercenti che seguono le regole e hanno ben chiara la questione sicurezza; c’è anche la gioia per le prime notizie positive in mezzo a tutta questa tragedia: oggi infatti sono arrivati anche aggiornamenti rincuoranti sul miglioramento delle condizioni di due giovanissimi: un ragazzo macedone residente a Senigallia si è risvegliato dopo il coma farmacologico, mentre un’altra ragazza è stata dimessa dall’ospedale regionale a Torrette di Ancona.

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