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Report ancora sul caso Banca Marche

Su Rai 3 lunedì 28 maggio alle ore 21,15, la trasmissione d'inchiesta torna ad occuparsi del default dell'istituto di credito, focalizzandosi sulle società di revisione. Con la PricewaterhouseCoopers che ne certificò i bilanci e l'aumento di capitale del 2012

Banca Marche

«Nella prossima puntata, le società di consulenza: fatturano centinaia di milioni di dollari in tutto il mondo e hanno un peso sulla nostra vita quotidiana più grande di quel che immaginiamo. Quanto sono pure?». Nel promo della prossima puntata di Report, in onda lunedì 28 maggio alle ore 21,15, il giornalista Sigfrido Ranucci e lo staff della trasmissione d’inchiesta di Rai 3 tornano ad occuparsi del “caso” Banca Marche, stavolta dal particolare focus delle società di revisione. Il nuovo servizio, firmato da Giulio Valesini, segue quello dello scorso anno di Paolo Moldani, e punta l’attenzione sulla PricewaterhouseCoopers, la multinazionale della consulenza che dal 2008 ha certificato i bilanci dell’istituto di credito senza evidenziare ombre di sorta. Contro la PwC pendono ora cause di risarcimento colossali, sia da parte degli allora commissari dell’istituto di credito (per 180 milioni di euro), che dalle Fondazioni marchigiane ex proprietarie, sia da parte di alcuni risparmiatori. Alcuni di loro sono stati ascoltati da Report e li potremo vedere lunedì in trasmissione.

Della PricewaterhouseCoopers la trasmissione ricorda in primo luogo la colossale gaffe della cerimonia del Premio Oscar 2017, quando a causa di una busta sbagliata consegnata a Warren Beatty il riconoscimento per il miglior film fu stato assegnato a La La Land ma in realtà spettava a Moonlight. A consegnare la busta sbagliata all’abbacinato presentatore fu appunto un socio della società di revisione, che da 83 anni raccoglie i voti e custodisce le buste fino alla cerimonia finale dell’Oscar.

«La PwC se la ricordano bene i risparmiatori per le certificazioni dei bilanci di Banca Marche. Dopo un commissariamento di tre anni la banca è fallita nel 2016 , affondata da sei miliardi di crediti deteriorati. Un pozzo senza fondo che ha fatto sparire i risparmi del territorio», sottolinea il servizio di Report. Al centro della querelle, l’aumento di capitale della primavera del 2012, certificato dalla società di revisione nonostante le ispezioni di Banca d’Italia avessero iniziato a mettere in luce dubbi sui conti e sulla gestione dell’istituto di credito.

La nuova puntata di Report si intitola “Poker d’assi”. «Re Artù – spiega il giornalista Giulio Valesini, che l’ha curata – aveva al suo fianco il fidato Mago Merlino. I capitani d’industria e i funzionari statali oggi hanno accanto le “big four”, il poker d’assi della consulenza e revisione. Network di società e studi legali che fatturano centinaia di milioni e sono ovunque nel mondo. Perché ci dovrebbe interessare? Perché indicano alle aziende come muoversi nei paradisi fiscali o ristrutturare unità produttive, spesso tagliando migliaia di posti di lavoro, certificano i bilanci delle banche, anche quelle che poi fanno crac. E poi fanno analisi per le indagini giudiziarie, aiutano la pubblica amministrazione a gestire i fondi europei e qualche volta finiscono anche a lavorare dentro ai ministeri, persino accanto ai ministri più strategici. Mentre con la mano sinistra, in certi casi, indirizzano i privati che a quei fondi e a quelle politiche sono interessati. Insomma si tratta di un pezzo di potere poco conosciuto ma molto influente. E Report ve lo racconta, in una puntata di vero servizio pubblico».

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