Fabriano

Silenzio assordante dell’Area Vasta n. 2 sul destino della sanità a Fabriano e comprensorio, secondo la Uil-Fpl

Secondo la sigla sindacale non sono arrivate risposte da parte della Direzione sanitaria sulle problematiche esistenti nel fabrianese. Per questo è pronta a rivolgersi all’Ombudsman della Regione Marche

Una veduta di Fabriano

FABRIANO – Silenzio assordante dell’Area Vasta n. 2 per il destino della sanità a Fabriano. La Uil-Fpl è pronta a rivolgersi all’Ombudsman della Regione Marche e a partecipare all’incontro del 31 agosto con il sindaco di Fabriano.

«Già il 24 luglio scorso come organizzazione sindacale avevamo partecipato al Consiglio comunale aperto di Sassoferrato con punto all’o.d.g. “Accorpamento e riduzione dei posti letto per le Cure Intermedie e la RSA della struttura di Sassoferrato, verso il Presidio Ospedaliero di Fabriano”, con relativo trasferimento “forzato” di diversi operatori – infermieri e operatori socio sanitari – verso l’ospedale di Fabriano, senza alcuna programmazione preventiva, ne informativa, ne rispetto del Regolamento sulla mobilità vigente in Area Vasta n. 2. Questo ci ha ulteriormente convinto ad approfondire e a “vederci chiaro” in merito alla Gestione/Appalto dei Servizi Cure Intermedie di Sassoferrato, verosimilmente deliberato ma non attribuito contrattualmente, e affidato a Cooperativa. Abbiamo fatto richiesta formale di accesso agli atti previsa dalla normativa vigente, con il fine, da parte della Uil-Fpl Ancona Marche, di tutelare i lavoratori del comparto dell’Area Vasta n. 2, i lavoratori della Cooperativa alla quale è stato affidato il servizio, ma soprattutto alla qualità del servizio reso ai cittadini afferenti quel territorio», si legge nella nota sindacale.

Ad oggi, non si è provveduto alla trasmissione della documentazione che è stata richiesta, con modalità del tutto legittime e rispettose della normativa vigente, «e tutto questo alla faccia della trasparenza tanto decantata dai vertici della Sanità Regionale e dell’Area Vasta n. 2. Motivo per il quale la Organizzazione Sindacale della UIL FPL Ancona Marche si vede “costretta” obtorto collo a, rivolgersi all’Ombudsman della Regione Marche per vedersi riconosciuto un diritto d’informazione. Questo “modus operandi” della Direzione Generale dell’Asur Marche e dell’Area Vasta n. 2 non ci piace ed è lesivo di tutti gli operatori del Comparto Sanità oltre che dei cittadini ai quali i servizi vengono resi, ma al tempo stesso ci motiva ancora di più a mettere in campo tutte le azioni necessarie al raggiungimento dell’obiettivo, a essere più determinati ed incisivi nell’azione sindacale. Per il rispetto dei lavoratori tutti, ma anche di azione civile a favore di tutta la cittadinanza del territorio fabrianese».

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