Fabriano

Il reparto di Pediatria dell’ospedale di Fabriano continua a essere a rischio, secondo il comitato

L’emergenza delle scorse settimane sembra essere stata tamponata, ma non è detto che la criticità non torni a bussare alla porta di questo vitale servizio per la città e il comprensorio, il j'accuse del comitato per la salvaguardia dell'Engles Profili

Ospedale di Fabriano

FABRIANO – Quali le sorti del reparto di Pediatria dell’ospedale Engles Profili di Fabriano? A porsi l’interrogativo è il coordinamento per la salvaguardia del presidio ospedaliero cittadino di Fabriano. L’emergenza delle scorse settimane sembra essere stata tamponata, ma non è detto che la criticità non torni a bussare alla porta di questo vitale servizio per la città e il comprensorio.

«Continua a essere delicata la situazione per il reparto di Pediatria dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Ancora in stallo le decisioni dell’azienda ospedaliera in merito al personale stabile, necessario per il corretto funzionamento del reparto. Un reparto essenziale se si pensa che risponde alle esigenze di un’utenza tra gli 0 e i 17 anni di 7.823 bambini residenti. Un numero importante a cui tuttavia non corrisponde un adeguato numero di medici pediatri ospedalieri. Questo in seguito al trasferimento dei medici qui in servizio presso altre strutture, nello specifico quella di Jesi e Senigallia, trasferimento voluto dall’azienda ospedaliera stessa. Contratti a tempo determinato, direttive di trasferimento, aspettative non sostituite e turni più che estenuanti sono le motivazioni che rendono difficile per la nostra struttura avere un numero adeguato di pediatri. Condizioni che non sono affatto presenti in altri centri della nostra Regione e della stessa Area Vasta: l’azienda ospedaliera dunque deve ammettere la sua precisa strategia, smettendo di parlare di scarsità di pediatri come problema nazionale», il j’accuse del coordinamento per la salvaguardia dell’ospedale di Fabriano.

«Per Fabriano non sono indetti concorsi a tempo indeterminato in modo ripetitivo, fino al raggiungimento dell’organico, come fanno le aziende sanitarie del nord: nei mesi di Luglio-Agosto escono da tutte le scuole di specializzazione in Italia nuovi pediatri e in questo momento si dovrebbero contattare, non a febbraio-marzo come è stata fatto. Il reparto di Pediatria copre un bambino dai 3 giorni di vita (prima il nido) ai 18 anni non compiuti e allora se si chiudesse il reparto si dovrebbe chiudere anche il Pronto soccorso perché non c’è il pediatra per un bambino che sta male. Attualmente in reparto ci sono solamente due medici, Domenico Maddaloni e Alessia Sallì e poi a turno medici di Jesi, Senigallia e del Salesi. Il pagamento del loro gettone di presenza supera quello di un’assunzione. Ciò che davvero manca – si conclude la nota – è la volontà di mantenere in vita il reparto».

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